Another day in DeBaser

Giornata uggiosa oggi, Ilfreddo punge abbastanza e al lavoro, allo sportello 4 delle famigerate “Assicurazioni Rorix”, dirette dal terribile Ivo Avido, si è presentata gente che davvero non aveva niente da fare. Prima un certo ValerioRivoli a cui ho chiesto la targa dell’auto per compilare un modulo ed è tornato dopo mezz’ora con un cacciavite e la targa in mano. Ne arriva un’altro, pieno di tic, un po’ Psycroptic che mi chiede di parlare con un operatore. Io allibito:“Scusi ma io qua mica Spurgopozzineri! Ma guarda tu che Schizoid man mi doveva capitare!” Meno male che all’una, invece del tramezzino al Dlf avevamo organizzato un pranzo di lavoro con i colleghi d’ufficio, Flo, per gli amici Florestano, Alessandro il cantante, diminuito in Alevox, e Nicola detto Nickghostdrake, perché conosceva a memoria tutte le battute del film con la Moore e i titoli di tutte le puntate di Goldrake. Mancava Franco, ci avrebbe raggiunto in auto e infatti lo abbiamo riconosciuto subito, in lontananza, mentre strombazzava con il suo clacson anni ’30. “Beep-Deep-Beep-Deep-Frenk! Ma quanto ti ci è voluto?” Abbiamo scelto un posto carino, la rinomata trattoria “Dolomitia”, dove Fosca, la padrona, cucina prelibatezze veneto-trentine e le serve in costumi tirolesi a colpi di roboanti yodel con effetto eco. Lo stile è inconfondibile e ti avverte del suo arrivo con il suo eccezionale “Giola-la-ii-uuuuh!”. Dopo esserci ben rimpinzati di salsicce di cinghiale e carne di cervo abbiamo cantato, brilli, opere del repertorio classico napoletano tipo Core-A-Core, cercato di smaltire l’abbuffata con 500 vanesse alla vaniglia e ammazzato il caffè con tanta di quella grappa che la percentuale di tasso alcolico nel sangue aveva toccato picchi da ergastolo pari a due metri cubi. 

Tornato a casa mi sono lavato, rasato e messo in ordine. Avevo dei baffi alla Mr.Moustache e dei capelloni arruffati tipo il guru Galakordi Urtis Krat In quelle condizioni non sarei piaciuto alla mia ragazza, Teresa, che avrei incontrato nel pomeriggio. Erano tre giorni che non la sentivo né vedevo. L’ultima volta avevamo litigato a causa della mia pigrizia e disordine in casa. In questo ero davvero Senzastile. Vado a prenderla all’uscita dal lavoro. La scorgo all’orizzonte. Mi vede e sorride. Evidentemente le è passata la legittima incazzatura. Mi corre incontro come nei film ed io faccio altrettanto. Mi chiama sulle note di “Volare”- “Oh Enbar, Oh oh”. Ed io di rimando, anche per rispetto a Modugno: “Oo° Terry °oO oh oh oh!” Intento a raggiungerla dimentico che le mie scarpe non sono dotate di abs e lo scontro è inevitabile. I miei incisivi inferiori le si conficcano nella fronte che in compenso mi fa saltare quelli superiori. “Dolore! MaTaCà fatto? Stoopid! Pazzo assassino!” Andiamo di corsa dal medico di famiglia, il sanguinario AristarcoScannabue, famoso medichirotodentista dove il nome era tutto un programma. Ci guarda con il camice ornato con macchie da macellaio e ci chiede mentre affila famelico il MrBisturi in cosa può esserci utile. Con un richiamo che sembra un diktat nazista manda via il suo cane, Rupert, un alano brandeburghese che stava rosicchiando l’osso, residuo dell’ultima operazione.-“Rupertsciamenna!” Cane nebulizzato. Mentre Teresa si accarezzava la ferita con un batuffolo d’ovatta imbevuto d’Algol, il dottore tagliava e incideva manco fosse Albrecht Durer. Tra atroci sofferenze sono riuscito malamente a biascicare: ”Tottope faxxia biano ghe mi sempla ti avexe un Cappio al pollo! Tevo rimetiare tue inxixivi non tue bolari!” Alla fine lei aveva un ricamo in fronte ed io avevo chiuso l’inestetica balconata con due incisivi in ceramica tipo leprotto.

Siamo tornati a casa che stavano per iniziare i cartoni animati. Per nulla al mondo mi sarei perso “Le avventure di Darkeve”. Io affondo sulla poltrona di Vellutogrigio scansando i fumetti di Donnie Darko e Teresa si immerge nel suo solito tediosissimo yoga, pratica annoverata tra gli hobby dopo aver letto un maledetto saggio di un certo Appestato Mantrico acquistato su consiglio di un’amica da Voodoomiles, il negozio di articoli esoterici. Un giorno o l’altro glielo riduco in cenere. In televisione non c’era quasi nulla. Un film sullo sbarco ad Omahaceleb-rato da Spielberg, una puntata di Lupin, un’altra di He-Man contro Skeletron, Magomarcelo analizzava i tarocchi su un canale privato e la Goggi urlava MaledettaPrimavera dal Festival Nacional de la Cancion di El Nadador

All’improvviso Teresa si è presentata con una conturbante baby doll bianca a pois rossi. Il cerotto in fronte era grande quanto un biglietto da 5 euro ma passava in secondo piano. L’eccitamento era salito fino al diapason del cervello. “Ah Birbabirba, questo non me lo dovevi fare!” Mi guarda, mette un broncio da bambina e mi dice:” Moreee? Facciamo un po’ di ponci-ponci, eh? Tortellino mio?” Ed io come un lupo mannaro: “Ma si, bella bisteccona, facciamo pace!” -  “Eh si! Cosa vuoi che siano due punti in confronto al nostro amore, raviolone!”. Mi sbottono la camicia e mostrando la maglietta di Superman ribatto: “Ma si, dai cosa vuoi che siano due incisivi in confronto al Vortex della nostra passione, brasatona! Adesso mi Tiragiòimudand e poi fadazà-fadazà-Fedezan76 volte faremo l’amore come due armadilli!” - Un momento fragolino! Ce li hai i palloncini? Oggi sono al mio 12° giorno di ciclo, in piena ovulazione e se non tieni a freno i tuoi animaletti tra nove mesi saremo in tre!” – “Noooo! E che ‘Azzo, li ho dimenticati e la farmacia di turno sta a venti km da qui!” L’implacabile Teresa aveva un ciclo più preciso di un Vacheron Constantin e sull’argomento ne sapeva una più di Ogino-Knaus. Sconfitto prima di attaccare, la fisso negli occhi e le dico:” Oh Teresina! Ma sai che c’è di nuovo? Mi è venuta fame!”

Che cazzataaaa!


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