Never Lose That Feeling

Lui era un dodicenne che viveva pericolosamente, in equilibrio precario sulla sottile linea della nerditudine. Biondo e occhialuto, con la fissa per i videogiochi, schifato dalle femmine, ma apprezzato dai professori. Sulla fronte, bene in vista, portava un ciuffo duro e appiccicoso: cicatrice di un’infanzia sfregiata da una sorella maggiore a botte di elettro-pop anni ’80, mosse segrete del gioca-jouer e brogli elettorali da Jovanotti For President.

Lei era una Raks da 90’ come tante altre. Grezza. Economica. Nemmeno paragonabile alle TDK da 4 mila e passa lire al pezzo, che mostravano provocanti le cromature dagli scaffali dei supermercati. E aveva una scritta, sul fianco, fatta con un pennarello spuntato, rossa e scura come quelle voglie in cui ci si imbatte nei posti più disparati sul corpo di una donna: “Misto Medal Vol. 1”.

Fecero all’amore per la prima volta con un walkman della BASF grosso come una scatola da scarpe, regalo di una cresima di cui lui non serba altro ricordo, protetti da enormi cuffie di dozzinale spugnotta. Lo rifecero a lungo quella sera stessa, mentre tutti in casa dormivano. E poi, ancora, sul divano in salotto fingendo di fare i compiti di matematica, sul tavolo della cucina di ritorno da scuola, in macchina durante il viaggio per andare al mare con mamma e papà…

Finì un pomeriggio di un giorno d’estate, quando lui la lasciò per troppo tempo nel portaoggetti dell’auto di sua madre parcheggiata sotto un sole che avrebbe cotto una porchetta. Da quella volta, lei non fu più la stessa. Come se qualcosa, in lei, si fosse sciolto per sempre. E vani si rivelarono i tentativo di ricucire lo strappo.

A quel primo, fortissimo amore, ne sarebbero seguiti altri. Alcuni, addirittura, altrettanto forti: polverosi vinili-naviscuola con tanta esperienza, ma ancora piacenti, CD originali acquistati il giorno dell’uscita e posseduti fino a lasciare stremato il laser dello stereo, morbide forme cartonate di stilosissimi digi-pack... Fino all’inevitabile accusa di favoreggiamento della prostituzione con l’avvento della masterizzazione selvaggia.

Tutto, però, è cominciato con quella prima, indimenticata cassetta. Ciò che è venuto dopo è stato soltanto la continua ricerca di quello stesso stupore, di quegli stessi brividi, di quello stesso sentimento.

Never lose that feeling.


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