The Final Editorial

I Maiden sono tornati: viva i Maiden!

Ampia premessa: questa recensione sarà lunga e prolissa come l'album di cui parla: una lunghezza media a pezzi di 07:'59", cedendo così all'odiosa moda del mercato del disco moderno di "riempire" il cd il più possibile! Gli album dai grupponi della mia infanzia ancora li ascolto su cd rom. Credo che recensire un disco degli Iron Maiden qui su DeBaser equivalga a gettarsi in una tana piena di lupi a digiuno da un mese. Difficile nel 2010 dire qualcosa di nuovo per le vergini della roccia.

Non ci siamo! Non ce la faccio più a sentire solo opinioni negative sull'ultimo album della Vergine di Ferro. Questo "The Final Frontier" è davvero un bell'album. Di dischi di studio è proprio il caso che gli Iron Maiden non ne facciano più! Forse il migliore degli ultimi 3 o 4. La solita minestra riscaldata.

Un album autoreferenziale al massimo, la capacità unica di sprigionare energia attraverso stati d'animo e immagini ora soffusi e poi pronti ad esplodere quasi al livello del plagio di se stessi. E’ solo cambiato il loro modo di fare Musica.. un disco che sostanzialmente di nuovo non ha niente sulla falsariga delle vecchie produzioni. Gli Iron si sono addentrati in territori a loro sconosciuti e anche in questi sembrano eccellere.. c'è più voglia di riflettere che di bastonare. Le prima note risultano solenni e apocalittiche. E' il più debole degli ultimi 4 album dell'epoca Dickinson2. Sembrano essere di nuovo smorti in studio. Davvero un signor album. Da qui a dire che "è un disco di merda" ce ne vuole.

La voce di Bruce Dickinson si inerpica dove i comuni mortali non giungono e disegna scenari splendidi. Il problema di "The Final Frontier" è la debolezza delle linee vocali. I geni che se ne lamentano poi sbavano dietro l’ultimo disco dei Metallica. Già si può notare come Bruce in questo album canti davvero bene. Non bastavano Murray e Smith? Le linee vocali sono costantemente a tonalità altissime. Oddio...Gers...!!!

Un tappeto sonoro davvero maestoso giusto per abbindolare l’ascoltatore facendogli credere di essere tornati ai “fasti” di un tempo. 5 capolavori, 4 belle canzoni e 2 "bruttine". Si ha avuto il buongusto di scegliere la canzone migliore da schiaffare al pubblico sbavoso e bramoso. In studio quello che dovevano dire lo avevano già detto molti anni fa. I riff sembrano riportarci all'epoca di "Number of the Beast".

UP THE IRONSSSSS. Io però vado ad ascoltarmi powerslave...

La Frontiera Fatale


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