Rapsodia in blu di trote, scimmie ed altri animali

L'altro giorno, girovagando per i canali televisivi finiti su internet, mi sono imbattuto in un intervista di Daria Bignardi all'erede al trono leghista, Renzo Bossi, detto "la trota".

Simpatico personaggio, devo dire.

Mi ricorda tanto (lo dico per scherzare, eh!!) quel simpaticone di Adolf Hitler nei giorni in cui "aveva trovato la sua strada" dopo i suoi mille, disperati e reiterati tentativi di essere ammesso all'Accademia di Belle Arti del suo paese.

Tutta colpa di quei professori prevenuti, e per giunta ebrei e comunisti (però, onestamente i suoi quadri non erano tanto male, i professori potevano evitarci tutto quello che è venuto dopo).

Ha parlato tanto Renzo Bossi, quasi faceva tenerezza, anche quando diceva che a lui i romani stanno tanto simpatici, in particolare i tassisti, ... più o meno come a me stanno simpatiche le scimmie che scorazzano nelle praterie "sconfinate" dello zoo safari di Fasano (BR).

Ora cambiamo argomento, ma mica tanto.

Esiste un personaggio nel nord d'Italia che è nato e vive dalle parti di Renzo Bossi, ed è un Poeta, e si chiama Davide Bernasconi, alias Davide Van De Sfroos (a proposito, a quanto pare è parente di una debaseriana "storica").

Si vede spesso dalle mie parti, e non per lanciarci le noccioline, ma per suonare e cantare.

Scrive in dialetto laghee, e nonostante tutto noi lo "capiamo".

Scrive versi come questi:

"E diciamo tutti che ormai è tardi, e diciamo tutti che è troppo presto.
E diciamo tutti che è presto, è tardi, ma nessuno sa per che cosa.
E diciamo tutti che eravamo angeli che però ci hanno dirottato.
E abbiamo le ali stropicciate e ripiegate sotto il cappotto
".

Per me è lui il più degno "erede" di Fabrizio De André, come la "trota" lo è di Umberto Bossi.

Ma il mio parere non conta niente, non sono mica il leader di un partito politico.

E nessuno ne parla.

E così in questi giorni, in maniera simile, dell'altra sponda dell'Italia, delle mie parti, non si fa altro che raccontare di Avetrana, di istinti omicidi caratteristici di "certe popolazioni", di avvocati esibizionisti, di Ordini degli Avvocati esibizionisti (della serie: "quando ci capita più?").

Mentre un altro personaggio come Mimmo Cavallo, nato a due passi da Avetrana, anche lui un Poeta, solo meno lirico e molto più incazzato, giace completamente dimenticato insieme a questi suoi versi di una trentina di anni fa, sicuramente non tanto poetici ma molto "profetici":

"Siamo meridionali
e abbiamo stati tutti quanti abituati male
sospettate di noi, sospettate
fate fate pure, fate come vi pare
"

Viva, comunque e sempre, l'Italia che non si vede.



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