
Vedrai, vedrai
Non mi illudo che quello che sto per scrivere possa essere compreso fino in fondo.
Che quello che la maggioranza leggerà come un mio giudizio su due programmi televisivi, sicuramente a mio avviso di valore culturale opposto, possa non essere letto come il nucleo narrativo di questo scritto.
Non mi illudo, ma ci provo. Il vittimismo sterile non fà per me.
E così, nel sessantesimo anno circa dell'era televisiva italiana, mi impongo ora di scrivere riguardo ad una sfida memorabile che si è consumata ad inizio settimana (oggi, mentre scrivo, è il 12 novembre 2010) fra un (se non il) campione assoluto dell'etere del Bel Paese, "Il Grande Fratello" (della coppia Marcuzzi-Signorini), e lo sfidante "Vieni via con me" (del duo Fazio-Saviano).
Sfida che, come forse alcuni di voi già sanno, i sondaggi dicono essersi conclusa con una vittoria schiacciante del programma di RAI3.
E' stata una piccola cosa in fondo, ma mi ha fatto pensare a tutto quel gran dire riguardo allo scarso valore del popolo italiano, al fatto che in fondo certi governanti ce li siamo scelti noi, li ha scelti la gente.
Che in fondo rappresentano l'Italia e il valore etico, morale, culturale degli italiani.
Tutto vero, per carità. Ma il tutto mi ha fatto venire un'idea balzana.
E se al posto delle elezioni "in chiaro", con tanto di manifesti sui muri di gente che promette meno tasse per tutti e sogni di cartone di vario tipo, e poi solo due minuti pigri e distratti in una cabina elettorale, si facessero delle elezioni "al buio", con la gente che vota senza saperlo?
Chessò, un bell'annuncio del telegiornale di Telenapoli in edizione straordinaria:
"Vi annuncio che ben duemila persone sono andate ad assistere, a San Giorgio a Cremano, allo spettacolo in piazza di Roberto Benigni, interamente dedicato dall'attore toscano a Massimo Troisi, mentre solo cinquecento scarse hanno partecipato all'inaugurazione della "Iperdiscoteca della Libertà (Passata, Presente e Futura)", sita nei pressi di Piazza del Plebiscito, per cui l'incarico di nuovo sindaco della nostra città per i prossimi quattro anni va a Roberto Saviano, scrittore noto per la sua denuncia del potere camorristico e particolarmente stimato dall'attore toscano, assistito da Claudio Abbado quale assessore speciale alla cultura …"
L'Italia ha speranze e dolori nascosti, desideri più veri e sogni più grandi di quello che spesso emerge dal "buio" delle cabine elettorali.
Solo che non siamo capaci di vivere questa idea davvero, per ottenere un'Italia migliore.
Ma chissà che un giorno, così, "come una distrazione, come un dovere", qualcosa possa cambiare.
Ad maiora.