Il film inesistente

Non so quanti di voi sappiano cosa siano i qualia.

Qualia ("quale" al singolare) in verità è una parola esotica e difficile per indicare una delle cose più "normali", più "conosciute", e più "diffuse" nella vita quotidiana di ogni essere umano.
In poche parole per qualia si intende il modo in cui le cose, percepite attraverso i sensi, ci appaiono. Sono quindi qualia ad esempio i sapori, gli odori, e, sopratutto, i colori. La loro natura primaria è l'ineffabilità.

E' difficile dire a qualcun altro quello che provi a vedere il rosso, in cosa consiste il verde. Tanto da farti venire il dubbio che quello che tu chiami verde in verità per me potrebbe essere il blu, o il giallo.
Ecco, appunto, sabato scorso sono andato a vedere l'ultimo film di Terence Malick e una delle prime cose a cui ho pensato all'uscita dal cinema sono stati i qualia.
Perché mai?

Semplice, perché fra i tratti maggiormente distintivi di "The Tree of Life" vi sono, a mio avviso, le sue immagini e i suoi colori. A parte la sensazione di vivere in un sogno lucido di quelli che sogni e trovi tutto assurdo ma, contrariamente ai sogni normali, ti rendi anche conto di quanto lo sia. Di quelli che puoi guidare, ti capita di voler andare a vedere una cosa in quel sogno, e riesci davvero ad andarci… insomma, il regista fa quello che tu vuoi, ti fa vedere da vicino quello che vuoi, anzi il regista del sogno sei tu.
Insomma è un po' come vivere la tua vita, solo presa un po' alla lontana (diciamo a partire dal Big Bang, passando per i protozoi ed i dinosauri).

Non so quanti di voi sappiano che per alcuni studiosi della mente (Daniel Dennet, Thomas Metzinger) i qualia in verità non esistano.
Sono solo illusione.
Sarà forse per questo, e per essere fatto quasi esclusivamente di immagini e colori, che per alcuni "scienziati del cinema" questo meraviglioso film in verità "non esiste"?

Ieri sono andato alla recita di fine anno di mia figlia, l'ultima del quinquennio della scuola elementare. L'anno prossimo si va alle medie.
Mi sono commosso pensando a come passa il tempo, ma non è facile da descrivere a parole quello che ho provato. Mi è venuto da pensare di nuovo al film di Malick.
Sono sicuro che sia lui (il film) che io (le mie sensazioni, o, per dirla dottamente, i miei qualia) esistiamo.

Alla faccia degli scienziati cognitivi.


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