Cicale d'inverno

Una cosa positiva questa crisi l’ha portata: i Maya sono stati estinti dal palinsesto mediatico da un tipo cazzuto che all’anagrafe fa Spread di nome e ci ha garantito che il 2013 non solo ci sarà, ma sarà molto peggiore del 2012.

Un anno fa avevo scritto provocatoriamente che per uscire da questo immenso pantano ci sarebbe voluta una bella guerra: questo infatti è sempre stato il modo con il quale il genere umano ha fatto Ctrl+Alt+Canc per poter ripartire con rinnovato slancio. Quello che allora non avevo compreso è che eravamo già in guerra un anno fa: uno scontro subdolo che, pur senza l’odore del sangue ed il rumore dei bombardamenti, ci stava colpendo in maniera inesorabile e sempre più ficcante. La tecnologia bellica ha fatto in modo che un conflitto convenzionale, capace di coinvolgere le maggiori potenze mondiali, non sia più praticabile e che quindi vengano utilizzati nuovi strumenti: il mercato che con le sue fluttuazioni altro non sta facendo che arricchire gli speculatori ed impoverire chi, come noi, è in una posizione di svantaggio. Siamo in una guerra che probabilmente abbiamo già perso in partenza. La Cina da decenni sta attuando concorrenza sleale potendo praticare prezzi inferiori dei suoi prodotti grazie alla mancanza di tutela dei diritti dei lavoratori ed al loro sfruttamento. L’occidente avrebbe dovuto fare un blocco delle importazioni quando era ancora in una posizione di forza; ma ora che la Repubblica Popolare è il maggior creditore di USA e Occidente e che quindi ha il nostro scroto nella sua mano, non è possibile praticare queste ritorsioni per ovvi motivi. Una stretta farebbe molto male. E’ un lento declino, una guerra nella quale tutto è lecito ed ogni stato cerca di salvarsi o perdere il meno possibile.

In questo momento in Europa la parte del cattivo la sta giocando la Germania: sai che novità. Ma fossimo obiettivi dovremmo ammettere che se potessimo essere al suo posto ci comporteremmo nello stesso identico modo. Qualcuno mica crederà che essere membri dell’Unione Europea abbia in qualche modo accresciuto un senso di appartenenza comune e quindi di reciproca fratellanza? Mica siamo ai tempi del secondo dopoguerra con Schuman, Spinelli, Adenauer e Monnet! Gli Stati Uniti d’Europa non si formeranno mai: questi sessanta anni con il fallimento della Comunità Europea di Difesa, i poteri risibili di Commissione Europea, Parlamento, i perpetui veti nel Consiglio da parte degli ultimi arrivati, uniti ad una politica estera che generosamente si può definire frammentata ed una militare inesistente dovrebbero averci fatto capire che oltre l’interesse economico mai andremo. Non avremo rilevanza politico/militare. La guerra di indipendenza americana al confronto della storia millenaria del nostro continente è uno schiaffetto sulla guancia: la perdita di sovranità degli Stati è fuori discussione, quei confini e quei poteri nazionali si sono formati su decine di milioni di morti. Dovremmo capire che alla Germania in questo momento, oltre le solite frasi di circostanza, giustamente non gliene frega nulla della situazione dell'Italia e della Spagna. Eventuali e futuri ripensamenti saranno solo dovuti al calcolo del danno che un default italo-spagnolo potrebbe arrecare ai tedeschi.

Il debito dell’Italia è di circa duemila miliardi di euro; per dare un contorno a questo mare vi basti pensare che per estinguere questo bel mutuo del cazzo ci vorrebbero gli stipendi di tutti i lavoratori italiani per una quindicina di mesi. La domanda che ci dovremmo porre è come siamo arrivati a questa cifra? Vivendo come se il nostro paese fosse in una fase di continuo boom economico: la classe politica prometteva indebitandosi sempre più e il popolo votava. E’ tipico dell’italiano dare la colpa a qualche d’un altro, ma il nocciolo è comprendere perché siamo noi con la testa sotto l’acqua in questo momento e non quelli che utilizzano la mano sulla nuca del malcapitato. Davvero siamo così stupidi da credere che questo debito sia caduto dal cielo, si sia formato nella notte e abbia preso le sembianze di un mostro europeo chiamato Spread? Qualche persona sana di mente ritiene davvero che la colpa sia dell’Europa e dell’Euro? Anche la Germania ha un debito leggermente superiore al nostro, ma ci sono tre differenze sostanziali: ha una popolazione maggiore sul quale spalmare la cifra, ha un’economia che a differenza della nostra non è ferma da 20 anni e gran parte di quel debito l’ha accumulato per risollevare definitivamente la Germania dell’Est. Questo rende la sua economia più stabile, meno rischiosa e appetibile per finanziatori esteri. E’ più che lecito che la signora Merkel stia sfruttando la posizione di forza acquisita e, non garantendo per gli stati europei in difficoltà, permette allo stato tedesco di autofinanziare il suo debito a tassi irrisori. E’ la guerra e questo stato di cose non mi stupisce per nulla: lo trovo profondamente machiavellico e razionale come è la nostra storia. Quello che invece stento a comprendere è come possa la gente ridere in questo momento mentre ammette di non sapere cosa sia lo Spread, mentre si sfrega le mani all’uscita dell’I-Phone 5, si incazza per la cessione di un fottuto giocatore di calcio dimostrando di vivere in un mondo alieno e non capire cosa stia succedendo. E non sto parlando del vecchietto che pensa ancora alle lire, ma di quel numero enorme di adulti e giovani che non comprendono la drammatica unicità della congiuntura che stiamo vivendo e si preoccupano di cazzate pensando di vivere ancora nell'era del Boom.

Come era quella frase di Spiderman? “Grandi poteri significa grandi responsabilità”. Beh certe volte penso che il diritto di voto sia stato stuprato, violentato e calpestato in maniera ignobile in questi decenni. Sento spesso inveire contro la classe politica, ma ben pochi realizzare che chi siede in Parlamento e ci fa tanto schifo l’abbiamo eletto noi e non è certo stato frutto di brogli. Come delle meretrici, quindi, la maggior parte di noi o si è venduta per un tornaconto personale o, peggio, ha espletato il suo diritto e dovere di voto soppesando pro e contro nell’ignoranza totale. Tutto questo mi fa dire che il voto ha ripercussioni talmente enormi che trovo ingiusto possa essere espresso anche da chi vive fuori dalla realtà, da chi ignora dove siamo, dove stiamo andando, non ha un briciolo di ottica di lungo periodo e non realizza che quel cartoncino può definire l’esito della prossima guerra. Il popolo è una bestia, diceva così un filosofo oscuro e mezzo pazzo (Arthur Schopenhauer), e a ben pensarci non mi trovo molto in disaccordo con lui. Critichiamo chi ci governa dimenticando che per quanto possa fare male rispecchia le viscide caratteristiche del suo elettorato.

Inveiamo contro il governo tecnico dimostrando di avere una memoria cortissima. Lo Spread è un mostro che conosciamo da solo un anno; per gli anni di tranquilla permanenza nell’UE abbiamo potuto rifinanziare il nostro debito a tassi irrisori (è questo il motivo principale per cui siamo entrati!) e la nostra classe politica non ha fatto nessuna riforma strutturale che sarebbe stata necessaria e sostenibile, ma che avrebbe provocato una perdita di consenso elettorale. Questo procrastinare, questo dire "se ne occuperà qualche d'un altro" ha fatto sì che quanto non è stato fatto in decenni a tassi agevolati è stato imposto in fretta e furia da un governo tecnico con un tasso da brivido del 6/7 %.
Il popolo si incazza con il Governo tecnico che ci mette la faccia rischiando la rivolta sociale, ma se si ripresenterà alle elezioni il primo stronzo con lo slogan giusto, magari lo ri-voterà spellandosi le mani.


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