
Chiedi chi era il Brasile
Ieri sera mi sono messo a girovagare su youtube alla ricerca di qualcosa di interessante, o almeno di non noioso.
Fra l’immenso patrimonio di filmati e filmatini completamente inutili mi è capitato lo sguardo su uno che recitava “Brasil 1982 - The 11 Greatest Goals (4Dfoot)“.
“Perché no, una botta di nostalgia non fa mai male” ho pensato.
Un click e via, allora, anzi, guardatelo con me, ma prima leggete di seguito quanto ho da dirVi.
Dunque, voglio spiegare a quelli che allora non erano ancora nati o comunque non in “età da televisione” (praticamente il 70% degli utenti di DeB), che cosa era il Brasile dei mondiali dell’82.
Il Brasile allora era, ed in particolare quello che capitò di fronte all’Italia in un caldissimo luglio spagnolo di quell’anno, la più bella donna di cui ci si possa follemente innamorare.
Il Brasile di allora era la donna più bella (ok, gentil sesso di DeB, voi immaginatelo, se volete, come l’uomo più bello), quella dei tuoi sogni, con cui un giorno decidi di provarci sapendo benissimo che non ti può andare bene.
Il Brasile dell’82 era la vittoria inesorabile delle cose belle su tutte le altre.
Il Brasile di allora era Zico (il dribbling di Dio), Falcao (il tacco di Dio), Socrates (il tunnel di Dio), “Torpedo” Eder (il tiro di Dio).
Il Brasile di allora sembrava, quella sera, un destino ineludibile, una sconfitta sicura.
Il Brasile di allora era, soprattutto, io a diciassette anni, un grandissimo appassionato di calcio, come ormai non lo sono più da almeno diciassette anni.
Ora, tutta questa nostalgia potrebbe essere fine a se stessa, se non fosse per un piccolo particolare. Noi, cara Italia, quel Brasile, quella gioiosa macchina da guerra, meravigliosa portatrice di un destino triste ed inesorabile, lo abbiamo sconfitto.
Per cui nonostante i politici corrotti, nonostante la cura da cavallo di Monti, nonostante “prima o poi faremo la fine della Grecia”, nonostante la Merkel, ricordiamoci che ce la possiamo ancora fare.
Del resto, mi si perdoni la banalità e la battuta quasi Berlusconiana, credete a me.
Angèla, oltre ad essere meno bella, non vale nemmeno un quarto di una punizione di Zico.