Giudici politicizzati? No, statistica.

Ieri (10/05/2013) ho assistito ad una puntata, almeno per me, davvero illuminante del “Crozza nel Paese delle Meraviglie”. Illuminante in quanto mi ha messo davanti una verità lapalissiana che però mi era fino a ieri difficile da riconoscere (povero pollo, e chissà quanto è affollato il pollaio...).
Il fatto è questo, e riguarda la nostra amata “Sua Emittenza”, aka “Il Cavaliere”.

Come tutti sappiamo (purtroppo), il personaggio suddetto, che ambisce da anni ad essere considerato il vero unico paladino degli interessi e dell’orgoglio del Popolo Italiano nel mondo, non fa altro, da quando è sceso in politica (più o meno dal ’94), che portare avanti l’idea che i PM di Milano, in primis tale Ilda Boccasini, ce l’abbiano con lui per fini politici e lo perseguitino in maniera del tutto ingiustificata contro gli interessi stessi del popolo italiano.
Io personalmente mi ero fatto l’idea che effettivamente questo gruppetto di giudici, non so se in verità per fini politici o no, chiusi e barricati casualmente in un ufficio del tribunale di Milano (forse perché il tribunale di Milano sembrava avere le mura più alte a prove di parlamentari del PDL?), si divertissero effettivamente a sparare da anni contro Berlusconi bordate di sentenze che quei “poveracci” dei suoi avvocati tentavano in tutte le maniere di parare.
Tutto questo mentre i giudici “buoni” o almeno “equilibrati” delle altre procure italiane non avevano poi in fondo molto di negativo da dire e trovare sul “Divo Silvio”.

Crozza ieri mi ha fatto capire la grande verità.
Più o meno testualmente ha detto durante il suo spettacolo: “Lui accusa i giudici di Milano di perseguitarlo… Ma la ragione di tutto ciò è che si sono trovati a doverlo fare proprio loro semplicemente perché Berlusconi ha scelto come sua residenza privata e come sede della maggioranza dei suoi affari la città di Milano, o comunque luoghi su cui il tribunale della città di Milano è competente dal punto di vista giuridico… La Boccasini ed i suoi amici sarebbe stati ben felici di lavorare di meno se Berlusconi avesse deciso di vivere e risiedere in un’altra parte d’ Italia…”.
Insomma, se è vero quello detto da Crozza (il dubbio è sempre lecito, non mi sono documentato a sufficienza sui dati reali), come al solito, è solo una questione di statistica.

Se tu sei solito ogni dieci affari che fai cinque compierli ricorrendo ad illeciti, se in una città ne fai solo due è facile che siano affari puliti (almeno si spera, altrimenti si può pensare che se non è illegale non ti piace).
Se d’altro canto in un’altra, nella fattispecie Milano, ne hai fatti venti, è molto probabile che almeno una decina siano “affari sporchi” e che, come tali, tu venga “perseguitato” dalla Giustizia.
Tutto qui, elementare Watson (e lo dico a me stesso).

Giudici politicizzati?
No, statistica.


Carico i commenti... con calma