Paura della cultura

Perché si parla sempre meno della vera cultura musicale (e non)? Perché ci troviamo a vivere in un mondo che ne ha schifo e terrore; e dunque ci troviamo ad avere a che fare con la stragrande maggioranza della gente che quando dici che ti piace un genere, mentre un altro non è di tuo gusto si sentono offesi e ti chiedono di spiegare il perchè di tutto questo, dimenticando che i gusti musicali (e non) sono assolutamente personali e non vanno assolutamente messi in discussione. E quindi vediamo rifiutare con terrore tutte le espressioni culturali facendole passare come qualcosa di cui ridere e prendersi gioco, parlandone in modo molto superficiale e con troppo pressapochismo, rendendo molto difficile il rendersi conto che l'industria discografica ci vive su questo 'bug', per prendere in prestito un termine informatico, sfornando artisti che danno una falsa immagine di sé, facendosi vedere falsamente fighi, ma se si va ad analizzare i testi, si ha a che fare con una persona che cerca di sdoganare i testi che parlano di femminicidio, di violenza sulle donne, delle donne che vengono viste come dei meri oggetti sessuali per soddisfare il desiderio sessuale dell'uomo e non - come invece dovrebbe essere - come delle persone e degli esseri umani come tutti quanti noi e che, in molti casi esaltano la mafia e le Brigate Rosse.

Il terrore e lo schifo per la cultura lo si nota anche nella scomparsa progressiva ma inesorabile del gusto di prendersi la briga non solo di ascoltare un buon disco del buon rock progressivo (quali, ad esempio, Heavy Horses dei Jethro Tull e Mirage dei Camel, in cui spicca la spettacolare suite Lady Fantasy e la canzone Freefall, brano assolutamente spettacolare), ma anche di fermarsi a leggere il libretto che accompagna il CD (o il vinile), o il libretto di una delle re-release di uno qualsiasi degli album dei Jethro Tull (o di qualsiasi altra band), per cui non si potrà mai capire perchè Steven Wilson perchè ha fatto quelle scelte nel rimissaggio dei brani e non altre, perché Ian Anderson ha scritto ad es., quella canzone assolutamente spettacolare che è Taxi Grab, o per quale motivo Ian Anderson ha scritto Big Riff And Mando. Per questo la televisione, in questi anni, ci parla solo dei 'cantanti' moderni o/e di meteore. Inoltre - ed è questa la cosa più grave- si è perso il gusto di approfondire le cose, e ci si ferma al 'si è sempre fatto così': questo denota una grande paura di arricchirsi e di farsi una cultura a proposito di una qualsiasi disciplina dello scibile umano. Ad esempio - basandomi sulla mia lunga esperienza di pianista classico - posso dire che invece di approfondire e portare a maturità un'esecuzione, ci si accontenta delle esecuzioni scolastiche; per cui. non mi stupisce il fatto che chi inizia a suonare dopo un anno o due smette, dando magari la colpa alla mancanza del fantomatico 'talento', cosa che non esiste, perchè il cosiddetto 'talento' va costruito e indirizzato dagli insegnanti di strumento e non sventolato da tutti come un concetto assoluto su cui basarsi per lanciare uno strumentista, per poi rendersi conto che poi, quello stesso strumentista si è limitato ad uno studio molto superficiale, fatto non prestando attenzione a tutte le sezioni di quei brani. Inoltre, ça va sans dire, pochi sanno vedere i dischii delle grandi band per quello che realmente sono: basti ad es. citare due album: Tales From Topographic Oceans degli Yes e Songs From The Wood dei mitici Jethro Tull. In entrambi i casi, se si ha la pazienza di mettersi lì ed ascoltare con attenzione, si tratta di due concept albums che portano l'ascoltatore a viaggiare da seduti: quello degli Yes è un gigantesco viaggio nella spiritualità e nel misticismo, mentre l'album dei Tull è un viaggio straordinario nei miti e nelle leggende inglesi; basti pensare a Jack-In-The-Green, canzone acustica davvero spettacolare che parla di un personaggio della mitologia inglese che, durante l'inverno, si prende cura di tutto ciò che cresce: alberi, erba, mele, piante, e quant'altro. Posso citare anche Pibroch (Cap In Hand), canzone davvero stellare che parla di un uomo che torna a casa e scopre che sua moglie l'ha tradito (o si è risposata).

Questo grande schifo e terrore per la cultura, si nota nel fatto che pochissime persone leggono e approfondiscono i grandi super classici del teatro: Racine, Corneille, Garcia Lorca, e così via, ma soprattutto Molière, Ibsen e Čechov


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