Aggiungetemi!
A tutte/i le/i perditempo:

"Dònnia Mandroni Tenit Sorti"
Ottimo!
Un'altra perditempo protonuragika assoldata nel gruppo più basaltico del DeBasio!
Benevenuta, Dear @[ilafante]
UH!
Pensavo di poterlo fare e invece no.
E allora qualcun_ dei DeAmministratori inviti la ConSorella @[ilafante] in codesto gruppo, ohibò.
Viceversa mi vedrò costretto a DeBannarVi tutti.
Diog_à!
Tutti i DeBasers, e nell'ancora più specifico i DeSarders, sono da sempre estimatori attenti e competenti di musica classica.

Lola Astanova - Fantaisie Impromptu (OFFICIAL VIDEO)

Si sà.
Che ti venga prurito agli occhi e le mani come un carciofo!

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Che ti venga prurito agli occhi e le mani come un carciofo!
A sa salude...



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segue:

Foto 3 Utero

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segue:

Foto 2 Pozzo sacro di Santa Cristina, Paulilátino (Oristano)

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La Sardegna è un luogo sacro: troppe tombe di giganti lo testimoniano.

Tombe peraltro a cui è stata data la forma di un endometrio:
il passaggio che porta all'utero, luogo per eccellenza per la creazione della vita, la nuova vita.

E il sacro detto sardo (adoperato oggi con volgarità nella bocca di molti stolti): «CI PÓTZAST TORRÁI IN SU KUNNU» (Possa tu tornare nella vulva, da dove sei venuto), è un augurio di rinascita attraverso l'utero materno.

I Sumeri già utilizzavano la parola KUN per designare la vulva; un sinonimo di kunnu è il termine udda: sta nel sumero UD Sole, Dio sole +A caso nominale locativo (non direzionale: indica infatti l'arresto in un luogo). Abbiamo pertanto UD-DA (questa è l’esatta forma sumerica) indicante la sosta finale, il riposo finale, entro il Sole.

Attenendoci a questa base etimologica, possiamo gettare un fascio di luce sulla nostra stranissima locuzione campidanese: «intránci in sa udda», imprecazione ottativa, desiderativa, rivolta con malanimo a uno che vogliamo mandare ehm, al diavolo.

Nonostante la connotazione negativa che si da al sintagma, presa per sé l'imprecazione non sarebbe affatto negativa (quanti di noi maschietti non sognano di penetrare il più spesso possibile nella vagina?).

Il sintagma "Intrái in sa udda" è una rara sopravvivenza che illustra la credenza dei Sardi pre-cristiani nella metempsicosi, nel ritorno all'Uno, al Dio Unico, allo Spirito Onnipotente, da cui poi sarebbero rinati.

Non possiamo dimenticare, infatti, che il concetto di Dio in quanto Essenza Unitaria dell' Universo, aveva la sua epifania proprio nel Sole, la Pura Luce, il Puro Spirito che generava il Mondo e l' Umanità e poi lo ricomponeva in Sé al momento della morte degli esseri viventi.

Foto 1 Tomba di Giganti di Osono, Triei (Núoro)

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Foto 2 Pozzo sacro di Santa Cristina, Paulilátino (Oristano)
ancora un sardo trionfa a Sanremo e se lo chiamassimo Sardemo? Mahmood - Soldi (Prod. Dardust & Charlie Charles)
è quasi paschixedda avete preparato "papassine"? PAPASSINE | In Cucina Con il Blog che poi i Tazenda cantano in un altra lingua, ma chi se ne frega? Tazenda - Bon Nadale
Ingrandisci questa immagine tshirt per veri sardi e desardi
manca mio nonno, però c'è quello di @[sfascia carrozze] Banditi sardi 1880 - 1910
Spoonful - The Shadows of Knight
Non li avevo mai visti questi filmati strepitosi.
Sempre orgoglioso della mia parte orgolese.
Ma cos’era è cos’e ora?! Incredibile...
Spero che i miei conterranei non gli rivelino i nostri segreti altrimenti ci ritroveremo a cazzeggiare con milioni di rompicoglioni scorreggioni anzichenò!

A chent'annos, qual è il segreto dei centenari in Sardegna? Sul Nove il doc sui misteri della longevità made in Italy - Il Fatto Quotidiano
da “La teologia del cinghiale” di Gesuino Nemus:

Si no in c'arrennèxisi a fai sa vida chi ti pràxidi,

faidì pràxiri cussa chi ses fendu.

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Di che si tratta

Quello che comanda Iside va fatto!

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