Sátántangó — Tarr Béla, 1994. Opening Scene. The cows.
Ho casualmente scoperto un grandissimo scrittore ungherese László Krasznahorkai. Da una decina di giorni leggo quella che dovrebbe essere la sua opera prima, Sátántangó. Da molto tempo delle pagine non mi colpivano, e inquietavano, così tanto. Frasi articolatissime che ti avvolgono e che ti lasciano senza fiato. La letteratura è importante.
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“Non solo non poteva più, ma ormai neanche voleva andarsene da lì, perché almeno lì poteva rintanarsi nell’ombra delle solite visioni, mentre fuori, oltre lo stabilimento, chissà cosa l’avrebbe atteso”.
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Dal libro è stato tratto il monumentale film di Béla Tarr.
Ho casualmente scoperto un grandissimo scrittore ungherese László Krasznahorkai. Da una decina di giorni leggo quella che dovrebbe essere la sua opera prima, Sátántangó. Da molto tempo delle pagine non mi colpivano, e inquietavano, così tanto. Frasi articolatissime che ti avvolgono e che ti lasciano senza fiato. La letteratura è importante.
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“Non solo non poteva più, ma ormai neanche voleva andarsene da lì, perché almeno lì poteva rintanarsi nell’ombra delle solite visioni, mentre fuori, oltre lo stabilimento, chissà cosa l’avrebbe atteso”.
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Dal libro è stato tratto il monumentale film di Béla Tarr.
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