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IL SIGNOR G LE SAPEVA GIA' TUTTE....

Un excursus attraverso la produzione di Gaber, tra le sue profezie/distopie poi avveratesi in maniera talora sconcertante e le visioni laterali delle vite di noi tutti, tra abitudini e tic quotidiani, miserie ed aspirazioni, il politico ed il personale.
Lo prendiamo dall'inizio della seconda parte della sua carriera, quella in cui, erano altri tempi, portava i testi, suoi e di Sandro Luporini, in interminabili tournées teatrali in tutt'Italia, dove anche il pubblico interveniva come usava allora, alzandosi e dicendo la sua, anche in aperta antitesi con l'artista che rispondeva e ne usciva a volte malconcio, altre no. Ora si preferirebbe mettergli un like su Feisbucc o diventare un suo hater, dato che pare che nessuno più esprima alcunché in pubblico, limitandosi a nascondersi dietro un nomignolo, od un mignolo.
Mi sorprendo, a volte, a chiedermi che ne penserebbe lui di questo o quell'altro fatto, davvero a volte sarei curioso di saperlo, così...

Giorgio Gaber - Polli d'allevamento (6 - CD2)

Dedicata con feroce polemica alla gioventù, alternativa e non, della fine degli anni '70. Questa canzone gli costò anche insulti, spintonate e sputi da parte di alcuni giovani, per strada ed a teatro...
In effetti, specie a lla fine del brano, tanto leggero non ci andò...

"Cari cari polli di allevamento, che odiate ormai per frustrazione e non per scelta, con quell'espressione equivoca e sempre più stravolta, che immaginando di passarvi accanto In una strada poco illuminata non si sa se aspettarsi un sorriso o una coltellata....
In questa vostra vita sbatacchiata che sembra una coda di lucertola tagliata, per riflesso involontario vi agitate continuate ad urlare, finché non scoppia il cuore, tra un'allegria così forte e un bel senso di morte...."
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Il mio preferito di Gaber, "Io se fossi Dio" escluso. di più