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IL SIGNOR G LE SAPEVA GIA' TUTTE....

Un excursus attraverso la produzione di Gaber, tra le sue profezie/distopie poi avveratesi in maniera talora sconcertante e le visioni laterali delle vite di noi tutti, tra abitudini e tic quotidiani, miserie ed aspirazioni, il politico ed il personale.
Lo prendiamo dall'inizio della seconda parte della sua carriera, quella in cui, erano altri tempi, portava i testi, suoi e di Sandro Luporini, in interminabili tournées teatrali in tutt'Italia, dove anche il pubblico interveniva come usava allora, alzandosi e dicendo la sua, anche in aperta antitesi con l'artista che rispondeva e ne usciva a volte malconcio, altre no. Ora si preferirebbe mettergli un like su Feisbucc o diventare un suo hater, dato che pare che nessuno più esprima alcunché in pubblico, limitandosi a nascondersi dietro un nomignolo, od un mignolo.
Mi sorprendo, a volte, a chiedermi che ne penserebbe lui di questo o quell'altro fatto, davvero a volte sarei curioso di saperlo, così...

Guardatemi bene - G. Gaber

"Guardatemi bene eccomi davanti a voi, con lo stile arguto di un giullare gaio e originale, eccomi che mi esibisco e vi rido sul muso, fiero dei miei orecchini e degli spilli nel naso, guardatemi bene, mi fa schifo la gente, quando vi mostro il culo è un segnale importante, sono vostro figlio, una vostra creazione, un vostro prodotto... Avete visto come sono ridotto..."
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