In questi mesi ho frequentato scarsamente queste pagine. Ascolto poca musica, mi sforzo, però, di leggere: ho proseguito nell’approfondimento di un notevole scrittore, Lázló Krasnahorkai; «divenne improvvisamente chiaro che era stato un errore pensare che la condizione del giusto fosse una scelta giusta, perché noi non dobbiamo scegliere, ma tranquillizzarci, non decidere tra giusto e sbagliato, bensì metterci tranquilli, poiché niente è affidato alle nostre scelte, e capire che la giustezza di uno o l’altro dei grandi sistemi di pensiero non dipende dalla sua verità, non essendoci niente con cui confrontarla, ma dalla sua bellezza» (L. Krasnahorkai, Guerra e guerra, 2020, pp. 54 e 55).

Movement 4
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