#Obbligatorioilgestoapotropaico
M uore giovane chi è caro agli déi...

Keith John Moon (1946-1978) Batterista.
Batterista degli Who.
Vita da eccentrico a tutti i costi, con ogni probabilità affetto da una mezza dozzina di patologie psichiatriche, tutte riconducibili a sindromi bipolari o similia, ossesso della ristrutturazione delle camere d'albergo mediante preventiva distruzione delle stesse. Insieme al suo sodale omologo dei Led Zeppelin non aveva accesso a diverse catene di hotel nel mondo, data la sua propensione all'attività di cui sopra. Autore di scherzi truci, terribili, del tutto gratuiti e sovradimensionati rispetto a qualunque realtà.
Questo l'uomo, o la parvenza d'uomo, diremmo.
Il batterista, invece, siede nel paradiso dei batteristi, a fianco di John Bonham, di Mitch Mitchell, di Dennis Wilson, di Tommy e Ritchie Ramone, di Kenny Clarke, di Tony Williams e di Philly Joe Jones.
Possessore di una tecnica straordinaria, mutuata dall'ascolto pluridecennale di jazz, in grado di effettuare fill velocissimi e complicatissimi, è uno dei pontieri della trasformazione del beat in rock e poi in hard rock.
Causa della morte: Dose eccessiva del farmaco, un ipnotico, prescrittogli per coadiuvare la lotta contro l'alcoolismo la tossicodipensìdenza che da poco aveva deciso di intraprendere. Dopo un party a casa McCartney si coricò a letto ed assunse a più riprese dosi triple o quadruple del farmaco stesso.
Luogo della sepoltura: Cimitero di Londra, Golders Green Crematorium. Sulla placca del loculo appare la scritta "There is no substitute".
Ma, anche lui, fu presto sostituito.
Indegnamente, peraltro.

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Keith Moon Drum Solo 1974
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