"Keep it true", mantienilo vero, conservalo. Ma cosa? Il nostro amato heavy metal. Molti gruppi del settore negli anni Novanta avevano fallito questo scopo, sfornando dischi a detta di molti scadenti (Iron Maiden) o troppo diversi da quello che il fan tipo si aspettava (Judas Priest). Non erano più "true" agli occhi e alle orecchie dei metallari, non lo era uno "Jugulator" e sentendo "The angel and the gambler" dei Maiden credo che a molti -me compreso- sia venuto un coccolone seguito da una metaforica lacrima di delusione... Poco male, volendo spulciare nel sottobosco, di band valide ce ne sono a iosa. Gruppi misconosciuti a cui non si chiede di inventare alcunchè, ma appunto di "tenerlo vero", tenere in vita quella fiamma che in molti sembrava non ardere più.

Ed i Majesty, gruppo tedesco che se ne esce nel 2000 con questo "Keep it true", lo fanno bene.

Copertina tamarrissima, testi altrettanto, autocelebrativamente manowariani, anche se i livelli del gruppo di De Maio sono inarrivabili. Le canzoni si basano prevalentemente su tempi medi e non elaborati di batteria, le chitarre macinano riffs epici che forse tendono un po' a ripetersi, ancora i Manowar emergono nelle intro parlate e negli intermezzi melodici e tastieristici e nella epic ballad "We will ride".

Questo disco lo dedico ai fans dei Manowar, quelli che come me ne hanno le palle piene di quel mattone di "Gods of war" e i suoi intermezzi. Qui c'è tanta concretezza, una boccata d'ossigeno per i suddetti fans, a cui però potrebbe non andare giù la voce. Eh già, di Eric Adams ce n'è uno e il cantante dei Majesty non gli somiglia nemmeno un po', non ha una estensione vocale da cantante di heavy metal, la sua voce è leggermente roca, umana, nel complesso gradevole, con echi di Virgin Steele nei cori.

Forse in giro ci sarà di meglio, non dicono davvero nulla che un defander non sappia già, sicuramente altri gruppi hanno interpretato meglio di loro il metal classico negli anni Duemila, ma dobbiamo riconoscere che questi ragazzi ci sanno fare.

Tenendo conto che queste otto tracce costituiscono l'esordio autoprodotto del gruppo, non posso che fieramente urlare -come un loro pezzo-: HAIL MAJESTY!

Elenco e tracce

01   Keep It True (05:03)

02   Strong as Steel (05:39)

03   Hail to Majesty (05:02)

04   Son of Metal (03:56)

05   Into the Night (04:02)

06   Metal Force (05:46)

07   We Will Ride (04:47)

08   Last Revolution (06:51)

Carico i commenti...  con calma