Finalmente mi arriva tra le mani un disco autoprodotto che merita seriamente di essere ascoltato. Normalmente quando si tratta di dischi autoprodotti, in ambito Black Metal e dintorni, ci si trova di fronte ad album scadenti sotto quasi tutti i punti di vista: registrazione indecente, composizioni immature, estetica aberrante e chi più ne ha più ne metta. “Dall’Adriatico all’Aldilà” dei Malanoctem è un EP che pur essendo autoprodotto è migliore di tanti dischi “ufficiali” osannati sulle riviste del settore.

Il nome degli abruzzesi Malanoctem può sembrare piuttosto stereotipato, ma così non è: ad un analisi più approfondita si scopre infatti che tale appellativo (in italiano Malanotte) veniva utilizzato nel medioevo per riferirsi al borgo di Montebello sul Sangro un paesino di sole 102 anime sperduto tra le montagne abruzzesi, dal quale, la band, trae ispirazione per i propri pezzi. Infatti, nonostante sia minuscolo, questo borgo, è legato a molteplici leggende, tra le quali una che spiega il nome Malanotte: Nel 1300 il signore del feudo perse una battaglia e come tributo dovette concedere tutte le donne del villaggio per una notte, da qui il nome.

Creato un po’ di background attorno alla band abruzzese posso iniziare a scrivere dell'aspetto musicale della band abruzzese: si tratta di un Black Metal con uno splendido gusto per la melodia e le partiture epiche, ma non fraintendetemi; quando parlo di sonorità epiche legate ai Malanoctem non voglio assolutamente fare alcun riferimento a gruppi Viking o a qualsiasi sonorità o immaginario di questo tipo, le melodie del combo nostrano sono puramente mediterranee, calde, quasi elleniche in alcuni passaggi, ricordano molto da vicino i Legion of Darkness. Questo loro aspetto mediterraneo è più che pregevole, crea un’identità molto più vicina all’antica cultura italiana rispetto all’esterofilia nordica che nel black metal va per la maggiore. La band dimostra chiaramente di aver fatto dei passi da gigante rispetto alle primissime produzioni ed è sicuramente matura per dare alle stampe un full-length (spero che non tardi ad arrivare), infatti, al di la delle chiarissime abilità compositive del gruppo, si è allietati da una produzione ottima e calibrata e da una tecnica all’altezza della situazione, come dimostra il brano acustico “Vitrei Presagi” il quale saltella con estrema naturalità da sonorità elleniche a sonorità spagnoleggianti andando a creare una canzone di assoluto interesse. I Malanoctem, però, se la cavano ottimamente anche con parti più tirate nelle quali dimostrano una spiccata influenza Heavy che non risulta mai essere fuori luogo.

In definitiva direi di fare un bell’applauso a questi ragazzi che sono riusciti a creare un EP indubbiamente valido anche senza il supporto di un’etichetta e hanno presentato la loro fatica in una confezione affascinante e di qualità professionale! Anche l’occhio vuole la sua parte. Bravi!

Elenco e tracce

01   Solima (00:00)

02   Abissi di Lacrime (00:00)

03   Vitrei Presagi (Acoustic) (00:00)

04   Alle Porte di Rigel (00:00)

05   Dalle Gelide Acque (00:00)

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Altre recensioni

Di  Fede83

 Nessuno mai e poi mai ascoltando questo piccolo dischetto di appena 7 minuti si sarebbe immaginato che l’evoluzione stilistica dei nostri prendesse chissà quale piega.

 I ritornelli sono dei veri e propri worm che ti si piantano dopo il primo ascolto direttamente sotto la corteccia cerebrale.


Di  Fede83

 "Il bruco si è trasformato in farfalla."

 "Arrangiamenti, riff di chitarra di altissimo livello e una sezione ritmica devastante: promossi col massimo dei voti."