Io non lo so perchè certe parole e certi toni pesino così tanto se messi in musica, fatto sta che i Malfunk, con il loro 'Randagi', me li sono ritrovati a vagabondare per le mie strade e li ho seguiti. Li ho seguiti scettica in un angolo frugare fra i barili di sentimenti che ci portiamo tutti dietro, li ho scrutati mentre rovistavano furiosamente nei grovigli di emozioni collose e rabbiose che ti spezzano il fiato quanto fanno male e ho ingoiato il malloppo, così come tutte quelle parole, senza pensarci su. Mi hanno riscaldato e non l'avrei creduto. Mi hanno svegliato quando non avrei voluto. Con quell'intercedere schietto e ragionato, i toni decisi quasi distaccati, le parole precise e misurate, hanno allentato il respiro e spedito la testa altrove.
Comincia tutto con un'armonica triste e una voce sussurrata, le chitarre quasi timide si guardano intorno ripiegando vergognosamente su se stesse. Il quinto album in studio della band toscana capitanata dal bel Marco Cocci uscito ormai nel trascorso gennaio 2007 per About Rock comincia così; con 'Ti Giuro' una canzone senza mezzi termini e dalle tinte ferme. E' chiaro quello che passa per la testa ai Malfunk: l'amore non è roba da compromessi e la vita è sorda e ti volta le spalle se non la rispetti. Non è più tempo di mezze verità. Non c'è più spazio per i sogni all'alba, quelli che spiazzano per la loro luminosità offuscata accecante. Adesso c'è solo adesso. Le voci e i discorsi di ora, la forza di questo momento.
I brani, decisi e autentici, raramente perdono di entusiasmo e pungendo sempre amaramente per le parole a volte brucianti a volte faticose si susseguono mischiandosi a chitarre puntuali sempre in primo piano e che non arrancando mai nè dietro una batteria possente nè una voce diretta e asciutta.
Questo coinvolge della loro ultima fatica 'Randagi': la sincerità, l'onestà dei modi dei testi, il suono velatamente sporco e libero delle chitarre, la tenacia nel riuscir a tirar fuori i propri sentimenti e certe cose che sul petto spesso pesano come un macigno.
Undici tracce per poco meno di 45 minuti di un bel rock urbano, vero, suonato con passione per una band che ne ha tirata fuori di forza e costanza. Un rock aggressivo e tosto ('Un Cuore Enorme', 'Ti Mangio La Testa' ) ma allo stesso tempo intimo e caldo ('Niente Di Più', 'Su Di Me'), forse solo in pochi episodi ripetitivo e meccanico ma sempre attento a regalare pezzi incendianti ('Randagi', 'La Forza Del Danno') e ballate infiammate ('Niente Da Nascondere', 'Ti Giuro'), sempre pronto a farti pensare, riflettere, credere; a farti ballare, incazzare, urlare... così; randagia nella tua strada, nella tua città, nella tua testa vagabonda.
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