Dopo aver pubblicato il loro album d'esordio, intitolato "The Rules Have Been Disturbed", i Mysto Dysto, fieri alfieri del thrash olandese, decisero di cambiare nome in Mandator; il motivo di questa scelta si è perso nella storia di quegli anni, ed io non sono riuscito a trovare notizie in merito, ma forse il fatto che il pedale distorsore per chitarra omonimo non godesse di buona fama può essere stato un buon incentivo. Comunque questo cambiamento non ha influito sull'attività del gruppo che ha continuato a tenere alta la bandiera del metal in patria, insieme a band come Pestilence e Thanatos, pubblicando nel 1988 il secondo disco effettivo chiamato "Initial Velocity".

Lo stile proposto dal gruppo alterna il classico thrash europeo con lo speed di metà anni ottanta (alla "Walls of Jericho" per intenderci) lungo tutta la tracklist, con l'ago della bilancia che pende dalla parte di uno dei due (sotto)generi a seconda delle singole canzoni. Si parte subito all'assalto con l'iniziale "Attila", che insieme a "Faces of Death" e "Posers" rappresenta il lato della medaglia più aggressivo del sound del gruppo, dove la componente thrash la fa da padrona, ma anche quello più canonico e meno personale. In contrapposizione a queste canzoni ne troviamo altre, molto più vicine allo speed, che presentano ritornelli più orecchiabili e maggior riguardo verso la melodia ed i cambi di atmosfera, grazie alle quali il gruppo riesce a distinguersi rispetto alla moltitudine di band provenienti dalla vicina Germania. Si può citare la variegata "Evil Dead", nella quale il cantante Peter Meijering mette in mostra tutta la sua versatilità, la semi-ballad "I Will Be Your Last", posta in chiusura, a differenza di quanto facevano i Metallica con le varie "Fade to Black" e "Welcome Home (Sanitarium)", l'epica e marziale "Jack Boots and Leather Caps", ma soprattutto la splendida "Black Rose", che inizia come una classica speed song per poi rallentare in un finale di rara intensità emotiva. Per quanto riguarda la produzione non si può sicuramente dire che sia perfetta, ma d'altronde trattandosi di un disco thrash anni '80 è normale e giusto che sia così.

Pur non essendo un capolavoro, a causa della presenza di alcuni episodi meno convincenti, "Initial Velocity" è un album longevo negli ascolti grazie alla diversità compositiva che lo caratterizza e alla già citata alternanza tra parti speed e thrash, che si trova per l'ultima volta in un lavoro del gruppo, in quanto il successivo "Perfect Progeny" è un disco thrash al 100%, e purtroppo, anche l'ultimo di questa sottovalutata band che non è riuscita a conquistarsi la meritata fama. 

Elenco tracce e video

01   Attila (03:44)

02   Black Rose (06:42)

03   Faces of Death (03:39)

04   Jack Boots and Leather Caps (05:13)

05   Power of the Law (04:05)

06   Evil Dead (06:28)

07   Posers (05:21)

08   I Will Be Your Last (05:04)


  • extro91
    15 lug 13
    Recensione: Opera:
    Grandissimo! Finalmente qualcuno ci ha pensato per me eheh! Mi aspetto anche Perfect Progeny, secondo me il vero capolavoro della band. Ma qui c'è Posers, pezzo della madonna
    • GIASSON
      15 lug 13
      Anche per me Perfect Progeny è un capolavoro, però forse sarebbe meglio che se ne occupasse un recensore più esperto di me...
    • extro91
      15 lug 13
      YOU ARE WROOOOOOONG CLAIMING TO BE RIIIIIIGHT, POSERS! Da quanto tempo non me l'ascoltavo...ahah grazie Giasson. Ti de-amo
    • extro91
      15 lug 13
      ma falla pure tu, cristo. Non c'è uno straccio di thrasher nemmeno a pagarlo oro e poi sei in gamba. Francescobus qualche rarissima volta commenta. Ocram è sparito. Bartle ormai, come me, è passato ad altre cose. Anche se lui era thrasher negli '80!
    • GIASSON
      15 lug 13
      Ho letto molte delle loro recensioni ed è un peccato che non scrivano più. Certe recensioni i siti specializzati se le sognano!
    • The Decline
      15 lug 13
      No no scrivi scrivi che di thrashume c'è n'è sempre bisogno... Tanto è stato scritto sul debasio, spesso in maniera lodevolissima (la triade è sempre la triade) ma alcune falle ancora ci sono. Penso agli Holy Moses, ai Nuclear Simphony, agli Holy Terror per esempio ma pure a qualcos'altro che ora mi sfugge. Saluti.
    • nes
      16 lug 13
      sicuri che bartle negli anni 80 non fosse più interessato a giocare con he man e i g i joe? io voto per quest'ipotesi. "Certe recensioni i siti specializzati se le sognano!" I siti specializzati sono di una tristezza infinita. me ne vado lasciandovi il dubbio che bartleboom (vorrei chiamarlo bartolino ma ho paura si offenda) preferisse giocare a fare il bimbo neglio 80 piuttosto che il medallino, e aggiungo che anche il signore qua sopra sarebbe il caso ricominciasse a scrivere.
    • extro91
      16 lug 13
      ma Bartle parlava delle cassette tresc medal di quando era giovine! Non c'è dubbio dai
  • The Decline
    15 lug 13
    Recensione: Opera:
    Ostia! I Mandator!! Questi sì che sono ripescaggi coi contrococomeri... Black Rose pezzone come pochi.
    • The Decline
      15 lug 13
      Ah! Ma hai parlato pure degli Stone! Appoggio incondizionato, cazzo! (e complimentoni)
    • GIASSON
      15 lug 13
      Grazie! Effettivamente Black Rose è proprio spettacolare
  • nes
    16 lug 13
    Recensione: Opera:
    mai sentiti suonare, mai sentiti nominare, ma dalla copertina ho capito perfettamente che 16 anni fa mi sarebbero piaciuti abbestia, oggi probabilmente no. Liberati dal track by track, non lasciarti indurre alla tentazione della professionalità (insomma gioca di più con i tuoi scritti) e che il thrash sia con te.
    • GIASSON
      16 lug 13
      So che il track by track è una schifezza, ed infatti non l'avevo mai usato prima, però in questo disco le canzoni non sono troppo simili tra loro e alla fine le ho citate tutte...
  • March Horses
    16 lug 13
    Recensione: Opera:
    Dai, questi li provo appena posso. Il Thrash è il vero metal, FUCK.
  • Workhorse
    17 lug 13
    Recensione: Opera:
    Sono quasi tentato eh

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