Ora credo di aver compreso cosa sia quest' album. Forse è la più grande espressione di epic metal. Quello di una volta. Si, perchè questo "The deluge" è datato 1986 e segue due capolavori come "Crystal Logic" e "Open the Gates".

Scordatevi le pompose orchestrazioni dei Rhapsody, la spumeggiante allegria degli Helloween, le tastiere stile Stratovarius. "The deluge" è heavy metal allo stato puro: chitarre taglienti, assoli strabilianti, voce malsana. Le lyrics spaziano dalla guerra dei cent'anni per giungere infine all'Eneide, ad Atlantide e all' Odissea.

Chiunque ascolti quest'album non può non rimanere meravigliato dalla potenza trascinante dell' opener "Dementia", dall'oscura strumentale "Morbid tabernacle" che mi ricorda vagamente "Queen of the dark horizons" dei nostrani Rhapsody...o rimanere indifferente davanti alla progressiva "Shadow in the black" con la sua sfuriata metallica devastante nella seconda parte. Se dopo aver "assaporato" il pathos di queste song non siete ancora soddisfatti toglietevi ogni dubbio ascoltando "Divine victim" e magari lasciatevi cullare dal testo incentrato sulla figura di Giovanna d' Arco.

Non ho trovato in "The deluge" un punto debole: tutte le traccie hanno qualcosa di originale. "Taken by storm" e il suo ritmo malato dove il batterista Randy Foxe dimostra tutto il suo talento. Per non parlare poi del chorus di "Isle of the dead" assolutamente oscuro ed epico.

Dopo aver ascoltato cotanta bellezza metallica e credendo di aver avuto ormai il massimo da questo disco, con la titletrack ho capito che Mark Shelton è uno dei più grandi songwriter del metal. Forse credete che io stia esagerando ma sono rimasto assolutamente estasiato dalla storia narrata in musica dell' epopea di Atlantide, il continente sommerso. Dopo un'inizio in cui viene citato Platone (nei suoi dialoghi "Timeo" e "Crizia" egli affermava l'esistenza di Atlantide) la song diventa assolutamente oscura e carica di pathos. Per oltre 8 minuti sembra di rivivere la leggenda del continente sommerso.

In conclusione ritengo "The deluge" il più grande lavoro dei Manilla Road e forse anche il più grande in ambito epic. Al giorno d'oggi è sempre più difficile trovare album di questo spessore. Credete di poter dare una chance a questo album?

1-Dementia (3:09)

2-Shadow in the black (5:33)

3-Divine victim (3:16)

4-Hammer of the witches (2:39)

5-Morbid tabernacle (1:52)

6-Isle of the dead (2:52)

7-Taken by storm (3:19)

8-The deluge (8:14)

9-Friction in mass (6:26)

10-Rest in pieces (1:45)

Elenco tracce e video

01   Dementia (03:09)

02   Shadow in the Black (05:21)

03   Divine Victim (03:09)

04   Hammer of the Witches (02:41)

05   Morbid Tabernacle (01:52)

06   Isle of the Dead (02:53)

07   Taken by Storm (03:19)

08   The Deluge (08:13)

09   Friction in Mass (06:26)

10   Rest in Pieces (01:51)

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