"Maracatu Nação", (maracatu si pronuncia con l'accento sull'ultima lettera) è il nome di una manifestazione di origine africana, non per questo priva di elementi europei e indigeni. Questa mistura etnica è anche religiosa; infatti il "Maracatu Nação" può celebrare tanto gli "Orixà" (le divinita africane) in un "terreiro de Candomblé" (luogo di culto della religione africana) quanto a San Sebastiano, (santo cattolico, protettore degli schiavi) alle porte delle chiese dedicate alla Madonna del Rosario (erano le chiese destinate agli schiavi). Tutte le manifestazioni di origine africana hanno portano con sé elementi religiosi che si manifestano tendenzialmente nel sincretismo; l'unica maniera che gli schiavi avevano di preservare le loro tradizioni era infatti di nasconderle e integrarle nella cultura del colonizzatore, come ad esempio, l´adorazione degli "Orixá" chiamandoli con lo stesso nome dei santi. Un altro dato in comune delle tradizioni africane riguarda la storia delle loro origini: perse nel lato oscuro della storia della schiavitú, sia a causa della tradizione orale delle stesse sia a causa del fatto che la "nostra civiltá" quando, in un determinato momento storico, viene colta da un senso di ribrezzo verso il suo crudele passato decide di seppellire la storia dando fine a preziosa documentazione, oggi in alcun modo recuperabile.

"Nação" significa nazione e designa le prime forme di organizzazione sociale degli schiavi, offrendo aiuta di mutuo soccorso. La parola nazione nasce dal fatto che gli schiavi erano provenienti da diverse tribú africane e parlavano lingue diverse. "Maracatu" è la parola con la quale si definisce il ritmo musicale che accompagna i cortei delle manifestazioni del "Maracatu Nação". Il corteo si compone da trenta a cinquanta elementi, simbolicamente vuole rappresentare l´incoronazione del Re e della Regina della nazione africana. Seguono altri personaggi quali lo schiavo, che sostiene un grande ombrellone a protezione della corte, le baiane, e le altre varie figure di corte, fino ai musicisti dell´orchestra.

Il ritmo del "maracatu" è suonato da un orchestra di percussioni, chi comanda l'orchestra e inizia le musiche è un rullante, che parte dando la cadenza del ritmo (possono essercene piú di uno), segue un "campanaccio" che marca il tempo con due suoni, uno acuto e uno piú basso, poi i "ganza" (cilindri di alluminio con all´interno della sabbia grossa) oppure gli "xequeré" (zucche cave rivestite di semi o anelli di plastica intrecciati con un filo) e per finire le "alfaia" che sono tamburi del diametro di quaranta-cinquanta centimetri, con due pelli, che si portano a tracolla ed hanno un suono medio-basso molto potente. Questi ultimi sono il vero corpo sonoro del "maracatu". Non posso dimenticare la prima volta che me li sono ritrovati davanti in una strada di Olinda, l'emozione di ascoltare quella pressione sonora che esce da trenta, quaranta "alfaia" è qualcosa di unico, non so se si trovano altri esempi di una cosi forte dinamica senza amplificazione. Il ritmo di per sé è poi molto bello, non so se posso definirlo sincopato (sono certo che qualcuno di voi ascoltando il sample saprà delucidarmi) e si caratterizza molto piú per la ripetitività che per le variazioni. Infatti come elemento comune di molte tradizioni che traggono origine dalla religione, la ripetitività ha la finalità di creare quello stordimento che anticipa uno stato di "trance",o in altre parole, che porta l´uomo in stato alterato di coscienza. Ripetitività che si trova anche nel canto, infatti il "Maracatu Nação" é cantato; un solista comincia e il coro risponde sempre con la stessa strofa, in un modo tipicamente africano.

Il "Maracatu Nação" é una manifestazione tipicamente "pernambucana" cioé relativa allo stato di Pernambuco, uno degli stati musicalmente e culturalmente piú ricchi del Brasile. Il "Maracatu Nação" è diventata una manifestione carnevalesca ed essendo ormai la mia cittá in pieno carnevale (le domeniche sono un delirio!) mi sembrava giusto scrivere qualcosa sul "maracatu" che dopo il "Frevo" è il ritmo piú importante di questa pazza, esagerata festa.

Il "Maracatu Leão Coroado" (leone incoronato) è uno dei piú antichi, questo CD é stato lanciato nel 2003 per festeggiare i 140 anni di vita e di resistenza di uno dei movimenti culturali piú belli del Brasile.

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