Eccomi che recensisco un nuovo disco strumentale chitarristico. Forse già avrete cambiato pagine viste le recensioni su Michael Angelo o Rusty Cooley, che stroncavano in toto il lavoro dei due velocisti della sei o sette corde.

Ebbene, qui ci troviamo di fronte ad un lavoro per molti tratti completamente diverso e migliore, molto migliore. Marcel Coenen è un chitarrista olandese, membro fondatore dei Sun Caged, band progressive metal. Il nostro panzuto e capellone Olandese, diciamocelo subito, corre veloce (mai quanto Cooley....!) sulla sua 7 corde, ma ogni tanto ci regala ottimi spunti che alzano il valore del suo lavoro solista.
Questo disco è stato registrato interamente in uno studio casalingo, con una batteria e un basso campionati. Ma questo non toglie quasi nulla al lavoro. Il disco, e il suo stile personale, è un incrocio "pericolosissimo" tra Vai, Petrucci e Satriani: anche nel suo modo di suonare si avvicina ai tra guitar heroes, ma non credo sia un difetto.

Il disco si apre con "Independence Day": brano tirato e potente, ottimo bliglietto da visita. Le cose migliorano ancora con la seguente "Race against time", un brano dal ritmo incalzante e molto allegro. La prima perla arriva con "Inner Alchemy". Il brano lento è quanto di più "Vaiano" abbi sentito: uso della leva similissimo e melodie avvicinabili al buon Steve. "Fusion" è un buon pezzo e lo trovo abbastanza originale. Mentre il seguente "rebel" lo trovo troppo prolisso così come "Fairy Tale". In questi due pezzi un pò si lascia andare con la tecnica e nelle parti melodiche si denota un pò la mancanza di idee veramente di nota.
Ecco arrivare "The wet season". Un pezzo un pò Satrianesco. "Anthem" invece credo di odiarlo come brano: senza senso davvero, e la sua voglia di rendersi simpatico un pò mi irrita. "Shoreline" è lo stesso un buon brano, ma la seconda perla arriva con il secondo lento: "Moyra" è eccellente, rimane sempre nei lidi cari a Vai, ma le melodie sono veramente lodevoli. "Move that groove" è un altro brano che mi ricorda pericolosamente Satriani, mentre "Endless" è la giusta fine per questo disco: suoni acustici, ottime soluzioni melodiche e un ottimo lavoro tecnico.

Sicuramente ha da migliorare sotto l'aspetto personale: si avvicina troppo a mio avviso a quelli che sono i maestri della chitarra elettrica, ma sicuramente sforna un lavoro che è anni luce avanti a più blasonati shredder odierni (Cooley, Fareri, Angelo). Da ascoltare.

Elenco tracce e video

01   Independence Day (04:25)

02   Race Against Time (03:17)

03   Inner Alchemy (04:51)

04   Fusion (03:13)

05   Rebel (03:39)

06   Fairy Tale (05:04)

07   The Wet Season (03:50)

08   Anthem (04:09)

09   Shoreline (03:10)

10   Moyra (05:24)

11   Move That Groove (04:54)

12   Endless (04:08)

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