Il glorioso progressive italiano si rivela ancora oggi una miniera inesauribile per molti gruppi: i Nuova Era negli e i Malibran negli anni ’80, gli A Piedi Nudi e La Maschera di Cera nei ’90 o più recentemente Il Tempio delle Clessidre e La Coscienza di Zeno solo per citare qualche nome hanno rinverdito e omaggiato la grande tradizione in questo campo del nostro paese. Oggi i gruppi italiani, non solo quelli più famosi come la PFM, il Banco del Mutuo Soccorso, Le Orme ma anche quelli meno conosciuti e più oscuri sono venerati e collezionati in tutto il mondo. In particolare in Giappone e Corea del Sud il nostro prog è un vero e proprio oggetto di culto.

I Marchesi Scamorza – giovane band di Ferrara – si inseriscono a buon diritto nel proficuo filone di rinnovato interesse per questo genere riportando alla mente la mitica stagione dei ’70. Il gruppo ha già alle spalle un buon album come “La sposa del tempo” (2012). Ora esce il nuovo lavoro intitolato “Hypnophonia”, un termine questo che simboleggia l’unione di musica e psiche. Ciò che emerge durante l’ascolto è la raggiunta maturità sonora dei Marchesi Scamorza che, nell’occasione, si misurano finalmente con la forma della suite in due composizioni e questo non può che far la gioia di ogni progster che si rispetti che, non bisogna nasconderlo, spesso non attende altro.

La prima traccia, la breve “1348”, è fresca nel suo incedere e riporta in auge certe atmosfere tipiche de Le Orme. La successiva “Il cammino delle luci erranti” è la prima delle 2 minisuite: si tratta di una traccia di quasi 14 minuti in cui il gruppo dimostra il grande livello di coesione raggiunto: le ambientazioni create dalle tastiere sono regali e oscure mentre un bel basso pulsante scandisce il ritmo: vengono in mente inevitabilmente nomi leggendari come quelli di Banco del Mutuo Soccorso e Museo Rosenbach. Anche i testi sono molto di gande spessore e anch’essi si inseriscono nella migliore tradizione mitologica del nostro prog. La musica è frammentata, piena di cambi di ritmo, trascinante, a volte hard-rock e molto ispirata. In “Campi di Marte” l’inizio è invece un inevitabile omaggio al mitico Biglietto per l’Inferno del primo disco. “L’uomo col fiore in bocca” fa riferimento a una novella di Luigi Pirandello e mi ha fatto venire in mente Il Balletto di Bronzo. La chiusura è affidata a “La via del sognatore”, divisa in 3 sezioni e della durata di 13 minuti: si tratta di un viaggio surreale che ci fa visitare paesaggi onirici e metafisici: la musica è ispirata e si addentra ancora in territori già ampiamente sfruttati in passato ma non per questo non privi di fascino. La voce probabilmente non è il loro punto di forza ma questo è un problema antico di questo genere.

Hypnophonia” è un disco che ci mostra come i Marchesi Scamorza siano una realtà molto interessante che, a questo punto, potrebbe regalarci in futuro prove sempre più convincenti.

Elenco e tracce

01   La Via Del Sognatore (13:23)

02   1348 (04:58)

03   Il Cammino Delle Luci Erranti (13:52)

04   Campi Di Marte (04:24)

05   L'uomo Col Fiore In Bocca (06:16)

06   La Via Del Sognatore / La Notte (00:00)

07   La Via Del Sognatore / Il Sogno (00:00)

08   La Via Del Sognatore / Il Risveglio (00:00)

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