Di solito si dice che al peggio non vi è mai fine, e anche questa volta il vecchio detto trova conferma.

C'era una volta la musica, c'erano gli autori, c'erano stili propri belli e brutti che fossero, c'era sacrificio impegno passione, c'erano generazioni che nascevano con i miti musicali, quelli tosti, quelli che colpivano per le loro tematiche..

Oggi..?? C'è Marco Carta... Sì un nome che lascia ben poco all'immaginazione musicale se non all'impellente bisogno fisiologico quotidiano associato.

 All'uso del materiale indispensabile che combacia con il suo cognome.... "Fenomeno" dei nuovi tempi, quelli della musica fast food, quelli che ti faccio un disco in 24 ore con il miglior peggio possibile... Tutto parte dal nuovo modo dei media di addomesticare le sue galline affinché producano le uova più preziose per i tornaconti delle  varie case discografiche, oggi quel nuovo modo si chiama reality, dove vi si rinchiude un'accozzaglia di bei faccini davanti ad una serie di telecamere e si cerca di spacciare le loro gesta come arte (musica ballo ecc).

Eroina dei nuovi tempi una certa Maria De Filippi che sicuramente passerà alla storia tra le fautrici della decadenza della civiltà occidentale (italiana in primis).. Dal prodotto mediatico esce lo pseudo-artista che con gli anni e con le generazioni nuove addomesticate sempre piu dalle loro baby sitter al plasma, trovano quel riscontro popolare tanto atteso e soprattutto tanto coltivato...

Marco Carta è tra questi, testi insulsi da copia e incolla, musiche scontate e banali, rime da diarrea spastica, temi da asilo...

Purtroppo questo è il futuro musicale che stiamo seminando. Quest'album (se vogliamo avere il coraggio di recensirlo veramente) è una pietà, è un offesa a chi la musica la fa veramente con impegno. A partire dalla canzone "Ti rincontrerò" che ha vinto il sempre piu squallido festival di Sanremo, una delle piu brutte di sempre, mezza plagiata musicalmente tra Natalie Imbruglia e qualche verso baglioniano, scontata, banale, vuota...

Beh ha vinto dirà qualcuno!!! Ma una mostruosità del genere ha perso gia prima di nascere, conta ben poco il giochetto mediatico per farla vincere resta sempre l'antimusica...

Per quanto riguarda il resto dell'album un paio di accozzaglie sullo stesso filone della prima, un grande libro nuovo, (che servirebbe a lui per acculturarsi un pò) anima di nuvola, per sempre... E qui finisce lo sforzo del nostro eroe. Per dar senso agli euro (buttati) spesi per questa mostruosità si è pensato di infilarci un po di cover... infatti il Carta canta a chi di Fausto Leali, e tu di Claudio Baglioni, ti pretendo di Raf, cielo nel cielo cover tradotta in Italiano di israel Kamakawiwo'ole, vita di Dalla e Morandi, e addirittura (qua non c'è piu religione) la donna cannone Di Francesco De Gregori (di cui sicuramente conoscerà solo quella).

Beh che dire!! Il fighetto artificiale è contento è sulla cresta dell'onda, forse in fondo perchè bersagliarlo troppo, se alle sue ochette piace così tanto che se lo tengano stretto, tanto potrà capitare in futuro che unendo il loro vuoto mentale potrà comparire uno sprazzo di materia grigia nelle loro analfabetiche esistenze e capire che i modelli di regime per addormentare le coscienze popolari partono anche dal basso e dal futile, partono anche da uno che si chiama Marco Carta..

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