Attraverso l'aforisma, genere che vanta una lunga e consolidata tradizione letteraria, l'Autore ci porta all'avventura in un mondo che è si ironico, ma nel contempo offre spunti di riflessione, tenendoci sempre in precario equilibrio tra la finzione e la verità, tra il malessere e la sapienza "che si manifesta in momenti di estrema lucidità".

Immortalando, dunque, con la trascrizione "ciò che avrei potuto dimenticare, ciò che avrei potuto rendere a voi", egli predispone a guardare sé stessi e gli altri senza infingimenti, né veli, né illusioni di qualsivoglia natura: "Lascia andare l'ostinazione. Permetti all'essenza di venire a galla, e vestila con gusto", pur nella consapevolezza che nell'uomo, oltre alle virtù, ci sono i difetti e i vizi di sempre.

In copertina "Autoritratto con la morte" del pittore Arnold Bocklin, immagine che riflette appieno la condizione dell'autore.

Volume agile da leggere e rileggere, pubblicato dalla casa editrice "Tabula Fati".

Caldamente consigliato.

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