Qualcuno sa come si costruisce un rivelatore di neutrini? No eh? Nemmeno io! Ma, dopo aver letto questo saggio, l'ho scoperto.

Il rivelatore di neutrini di Davis è stato collocato a 1.500 metri sottoterra in una miniera d'oro del Sud Dakota. È costituito da una vasca contenente 380.000 litri di percloroetilene. Circa ¼ di atomi di Cl è composto dall'isotopo di peso atomico 37. Quando si scontra con un neutrino, emette un elettrone trasformandosi nell'elemento dello stesso peso atomico, ma con nucleo di carica 18, l'isotopo instabile dell'Argo. Dalla misura della radioattività, si risale al numero di neutrini, uno ogni qualche giorno. Lo studio dei neutrini serve per comprendere la nascita dell'Universo. Ne esiste uno anche in Italia, sotto il Monte Bianco.

A parte l'inconsueta introduzione, la lettura del saggio, si è rivelata più ardua del previsto, risultando direttamente proporzionale al fascino dell'argomento.

Lo studio dell'Universo è forse quello che ha stimolato maggiormente gli scienziati. In particolare si è distinta la fisica Hack, che non ha bisogno di presentazioni. Viaggiare nello spazio con il pensiero, supportati dalle sue appassionate ricerche e rivelazioni, è memorabile. Raro sorprenderla in qualche accenno emozionale che non sia di ordine scientifico. Svelerà che, nonostante la natura di uno scienziato debba attenersi a prove sperimentali o osservative, è la natura umana che ha il sopravvento. Di come avvengono spesso controversie feroci, di lunghe amicizie decennali, trasformate in inimicizie accanite fra sostenitori di diverse e opposte interpretazioni di fatti.

Il saggio è un accurato trattato scientifico dove vengono esplicate con dovizia di particolari le peculiarità dello spazio interstellare.

La cosmologia è la conoscenza dell'Universo come un tutto: origini ed evoluzione.

La Hack precisa che grazie ai continui progressi tecnici, e il superamento dei problemi meccanici e possibilità strumentali dei telescopi, giungeranno nuove rivelazioni e oggetti, ma occorreranno strumenti sempre più potenti, in una corsa senza fine. Grazie alla radiazione elettromagnetica è possibile studiare corpi come stelle, galassie, famiglie di galassie.

Presenti anche complesse formule, grafici, spettri stellari, fotografie e molto altro. I misteri sono sterminati e affascinanti quanto le velocità di espansione apparenti superiori alla velocità della luce. Verranno trattate le 4 forze fondamentali. Si scoprirà che cos'è l'atomo primevo di Lemaître, l'ipotesi “Alfa, Beta, Gamma”, chi sono i B² FH e i “sette samurai”, e che cosa sono la “vedova nera” e la “fata Morgana”.

Si parlerà dell'Hubble, di altri sistemi stellari, esseri intelligenti e segnali extraterrestri, e anche di Guerre Stellari! Verrà citato G. Bruno, mandato al rogo dalla Chiesa il 17 febbraio del 1600 per il suo credo nella pluralità dei mondi, perchè si riteneva che l'uomo occupasse un posto unico nell'Universo. Di strani astronomi, se non del tutto matti, come Zwicky, deriso e ignorato per le sue ipotesi strampalate, ma in seguito confermate grazie ai progressi strumentali. Di buchi neri e “orizzonte degli eventi”.

Del Big Bang, di materia e antimateria. Di vita e morte delle stelle, raggi cosmici, nane bianche, rosse, nere e brune: ma ci sono d'avvero? Di pulsar, stelle di neutroni, coppie di stelle e coppie di pulsar, pulsar doppie e incontri di galassie. Si accennerà ai concetti di vuoto e nulla, e alla supersimmetria (SUSY).

Di condizioni necessarie per la vita e i suoi limiti, e di come tutti gli esseri viventi, non siano altro che “polvere di supernovae”. Fino ad arrivare là, quando forse il tempo non esisteva, e vi era la metafisica. Un non luogo, senza durata e numero, definito dai matematici “serie vuota”.

Tante sono le domande che affollano la mia mente, ma in particolare una sovrasta le altre: “da dove veniamo, e dove andiamo?”. Se ci fosse la Hack, probabilmente mi risponderebbe: “chi vivrà, vedrà”.

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