Dimenticate il Mark Ronson produttore di popstar come Christina Aguilera e Robbie Williams. Questo dj inglese trentenne è oggi diventato un talentuoso artista della black music. Proprio così, perchè il suo secondo lavoro, uscito lo scorso aprile, è un piccolo gioiello che mescola soul, jazz, funk con un R'n'B da brividi.
"Version", questo il titolo del disco, non è una semplice accozzaglia di remix di famose canzoni pop contemporanee, ma è una vera e propria reintepretazione di canzoni da classifica, reinterpretazione che rende questi 14 brani delle perle. Si parte con "God Put A Smile Upon Your Face" dei Coldplay, che qui, grazie al supporto dei Daptone Horns diventa un brano strumentale molto anni 50 con un ritmo travolgente e un tripudio di fiati che non ci fanno smettere di ballare. Secondo brano è la versione completamente rinnovata di "Oh My God" dei Kaiser Chiefs, trasformata in una sexy canzone be-bop grazie anche alla voce della giovane Lily Allen.
Arriva poi il singolo che circola molto in ardio e tv musicali in questa estate, ovvero "Stop Me", originariamente interpetata dagli Smiths di Morrissey. Qui si assaggia la capacità di Mark Ronson di creare una canzone malinconica e triste (come nel video, dove scorrono fiumi di lacrime), resa ancora più affascinante dalla melodia degli archi, che danno anima e corpo al brano. Bella! Nella traccia successiva ritorna il ritmo spensierato e divertente con un'irriconoscibile versione di "Toxic" di Britney Spears. E se la versione originale era il tripudio della volgarità della suddetta popstar, qui, grazie a Ronson, diventa una canzoncina black gustosa e raffinata (impreziosita dalle onnipresenti trombe..).
Una delle più recenti produzioni di Mark Ronson è stata Amy Winehouse, che ricanta per l'occasione la già bellissima canzone degli Zutons, "Valerie", che però non perde la freschezza della versione originale, mantenendo uno stile allegro e un livello decismante alto. Arriva poi "Apply Some Pressure", canzone di uno dei migliori gruppi indie inglesi degli ultimi anni (almeno secondo il sottoscritto..hehe!!), ovvero i Maximo Park. Lo stesso leader della band, Paul Smith, ricanta la canzone che perde le chitarre dell'originale, ma guadagna però meraviglioso susseguirsi di archi e fiati. Grande Mark!!
Dopo un'interludio (Inversion), arriva "Pretty Green" disco dei Jam trasformato quasi in un inno tribale, un ritmo afro che non riesce a far stare fermi neanche quelli che solitamente in discoteca stanno seduti tutto il tempo sulle poltroncine (come me...! :P). La delicatezza di "Stop Me", ritorna nella stupenda versione di "Just" dei Radiohead. Qui Mark Ronson ha avuto veramente coraggio nel rifare un pezzo di un mostro sacro come Thom Yorke, ma devo ammettere che l'impresa è riuscita, perchè la nuova versione della canzone è vermante un gioiellino!! (grazie anche alle solite trombe...).
Tra i molti artisti presi da Mark Ronson per questo disco c'è anche Ryan Adams, che vede la sua "Amy" completamente rinnovata con un incalzante ritmo R'n'B che ga molto spiaggia californiana (almeno questa è la mia impressione..!). Il re del pop inglese non poteva mancare: Robbie Williams ricanta un pezzo dei Charlatans "The Only One I Know". Questo forse è l'episodio meno bello dell'album, dove nonostante il ritmo jazz/funk la faccia da padrone, ha un sentore troppo pop (forse proprio per la presenza dell'ex Take That... mah..). Ci si avvia alla conclusione del disco con un altro breve interludio, "Diversion", unito all'ultimo rifacimento: quello di "L.S.F. (Lost Souls Forever)" dei Kasabian. Al contrario delle canzoni precedenti, questo sembra solo un remix e nient'altro.
"Version" di Mark Ronson mi ha proprio stupito, ho apprezzato molto la capacità di trasformare in gioiellini black canzoni pop senza rovinarle affatto... anzi, in alcuni casi addirittura migliorandole. Devo dire che grazie a questo album ho cominciato ad apprezzare quello stile jazz e funk che padroneggia in tutte le 14 tracce, andando a rispolverare vecchi cimeli (forse sarebbe meglio dire vecchi capolavori) del jazz delle origini (la lista è lunghissima... Louis Armstrong, Duke Ellington, Dizzy Gillespie, Charlie Parker ecc.).
Quindi che dire? Grazie a Mark Ronson per questo gioiello e grazie soprattutto ai maestri di un genere che rimarrà per sempre nel cuore di tutti gli amanti della musica.
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