Il debasero talvolta è utile. Ha molti difetti... ma è utile. Mi spiego: qualche anno fa mi sono imbattuto nel sound di una band statunitense sconosciuta che ha attirato la mia attenzione ben prima di quella del grande pubblico, per aver deciso (e avuto la fortuna) di incidere il suo primo album in quella che io personalmente considero la mecca della musica moderna, gli Abbey Road studios di St. John's Wood, Londra.

Ne sono da subito diventato un pacato ammiratore, affascinato, principalmente, da quella che considero una grande qualità nella musica del nuovo millenio: la semplicità. I Maroon5 mi hanno attirato proprio per quel motivo: brani schietti, immediati, semplici, ben suonati e dalla melodia accattivante. Ho bevuto "Songs about Jane" a tutte le ore del giorno, persuadendo molti amici della particolarite "freschezza" del progetto musicale dei 5 giovani di Los Angeles.

Ho atteso con ansia la tardiva uscita del secondo lavoro, "It Won't be Soon Before Long", che non ha deluso le mie aspettative. Navigando all'interno del medesimo mare esplorato in precedenza, i 5, con un nuovo batterista, hanno dato nuova linfa al mio entusiasmo, regalandomi 12 tracce da scoprire e riscopriere, alternando ballate a brani ritmici con sempre maggiori contaminazioni funky. Ho assistito ad una discreta crescita della tecnica compositiva ed esecutiva, che ha trovato il culmine in quella che io considero una perla assoluta: "Kiwy", che tuttora muove in me tutte le corde utili a scatenare quella sana esaltazione, prossima alla libidine, che solo certa musica mi sa regalare, e che sempre con più fatica trovo in giro.

Divento poi, timidamente, un debaseriano, e mi imbatto con malcelato broncio in tutta la cacca che la maggiorparte dei miei più incalliti compagni di avventura cibernetica hanno riversato nel sito negli anni, recensendo o commentando i lavori dei 5 maroni. Dissento, combatto, difendo per quanto mi è possibile, trovando conforto solo nelle invettive di qualche ragazzina attratta, credo, più dall'immagine della band che dai suoi meriti musicali.

E arrivo al dunque. "Hands All Over", ahime, mi conferma che quasi tutto ciò che i cibernetici colleghi avevano vomitato addosso alla band, forse, un minimo di fondamento ce l'ha.

La voce di Adam (lead vocals), in questo album, un po' mi disturba, alla lunga. E' effettivamente un po' troppo stridula, per quanto sempre dosata con sapienza. Le idee musicali latitano in maniera imbarazzante e l'album, invece di essere il giusto proseguio della crescita sopra descritta, è un fallito ritorno alle origini. I brani si susseguono e se non si presta la giusta attenzione non ci si accorge che cambia il numero della traccia... sempre gli stessi suoni che, per quanto scelti con buon gusto, si rincorrono fino a sfiorare la noia... sentimento sapientemente alimentato da linee vocali con controcanti scontati da fare rabbia. Le melodie, punto forte di molti dei brani del passate, sono ridondanti e molto meno riuscite e, cosa ancore peggiore, spesso ripetute in maniera troppo insistente (vedi "Now" e "Never gonna leave this bed").

Ma non posso essere così rincoglionito. Non è proprio ammissibile... il mio innato narcisismo non lo tollera! E allora scava scava un po' di "ciccia" la trovo e, per correttezza (e un po' di amor proprio), Ve la segnalo: "Give a little more e Stutter", brani nr 2 e 3, hanno tutte le caratteristiche ritmico-melodiche delle precedenti fatiche. Si ascoltano bene e ti fanno battere il piedino. Stesso dicasi per "Don't Know Nothing", in cui il bridge che porta al ritornello degli "Uh Uh" è davvero accattivante. Ottimo sound in "Get Back in my Life" e qualche interessante spunto bassisistico\chitarristico... ma quella voce inizia a dare sui nervi proprio in questo brano.  

Basta. Nessuna altra canzone è definibile come "brutta", ma etichettarle come inutili anzichenò è un gioco da ragazzi. Manca poi la ballata da accendino acceso, cui i 5 mi avevno abituato ("Out of Goodbyes" ce prova ma nun ce riesce proprio). Segnalo, nella deluxe edition del cd, "Last Chance", che funziona benino... perché non inserirla nella versione per i comuni mortali? Mah.

Ecco qua. Grazie ai Debaseriani che mi hanno fatto aprire gli occhi, questo gruppo, con l'ultima fatica, perde un bel po' di punti. Ma il mio inguaribile ottimismo mi fa sperare per il futuro.

Rock on!

Elenco tracce e video

01   Misery (03:36)

02   Give a Little More (05:49)

03   Stutter (03:16)

04   Don't Know Nothing (03:19)

05   Never Gonna Leave This Bed (03:16)

06   I Can't Lie (03:31)

07   Hands All Over (03:12)

09   Get Back in My Life (03:37)

10   Just a Feeling (03:46)

11   Runaway (03:01)

12   Out of Goodbyes (03:15)

13   Moves Like Jagger (03:21)

14   Crazy Little Thing Called Love (03:14)

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