Capelli lunghi, tanto nero, tante borchie, tanto metallo. Ma è proprio questo lo stile metal, una moda limitata all’esteriorità? Una scusa per trasgredire e fare rumore? Musica per tutti, patrocinio di pochi, i giovani del metal sono solo intenditori. I capelli lunghi: ribellione alle ingiustizie. Il metallo: catene strappate dai muri. Se proprio dobbiamo chiamarla moda, è moda di ideali, di messaggi culturali, di protesta, talvolta estremista. Capace di avere una propria identità, il metal trasforma, mettendo il proprio marchio persino sulla musica classica, persino sulla filosofia e perché no sulla storia.

Diogene: l’ uomo che cerca se stesso (Human Quest -Music: Masulli; Lyrics: Signore); la battaglia delle Termopili: lottare fino in fondo (Thermopylae -Signore); gli oscuri suoni dell’Irlanda del mito: la paura della morte e la vendetta (The Call of the Banshee -Music: Dardano; Lyrics: Masulli/Dardano); l’ egemonia degli imperi moderni: il potere senza confini ed i suoi massacri (Mission: Empire -Music: Masulli; Lyrics: Signore/Masulli).

Sono solo alcuni dei light motive che rendono i pezzi dei Marshall unici nel loro genere e per cui sarebbe un peccato perdersi il loro nuovo album “Pages from the Past: Tome I” . Sarebbe un peccato non poter ascoltare l’effetto a dir poco cinematografico, prodotto da una chitarra acustica suonata con un arco di violino, della nave a cinquanta remi greca che si ritira dopo la valorosa battaglia (Pentekonter -instrumental-Dardano). E che dire dell’idea a dir poco folkloristica di aggiungere, al complesso strumentale già ben assestato, il tocco teatrale delle voci polifoniche… . . un soprano da brivido (Marilena Pace)!! Insomma un progetto ben organizzato, fantasioso e con sprazzi di pura genialità (Pentekonter vale il prezzo dell'intero album). Un metal che si estranea, anzi supera la scuola hard napoletana. Buono anche il livello della produzione.

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