La monotonia è la tomba della certezza.

Paul Hackett (Griffin Dunne) aveva fatto dell'ufficio la sua tomba personale, quattro mura in cui crogiolarsi nello stanco trascorrere dei giorni, tutti dolcemente uguali, tutti squisitamente noiosi. L'improvviso e inaspettato incontro con Julie (Rosanna Arquette), l'appuntamento per la sera, precipita Paul in una serie di situazioni inverosimili e grottesche, incontri con personaggi bizzarri della New York by night, tutti pronti ad aiutarlo, tutti pronti a sbranarlo.

In questa commedia nera Scorsese pone una netta demarcazione tra la New York diurna, falsa e ipocrita, e quella notturna, suadente e vampiresca. I vampiri di Scorsese non vivono in tetri castelli e non si cibano di sangue, ma sono composti da barman, cameriere frustate, topi d'appartamento pasticcioni, scultrici romantiche, folle inferocite, tutti affamati di diurna normalità.

Al tramonto del sole New York si sveste della sua apparente perfezione per vestire i panni di una sgualdrina di lusso, affascinante e menzognera allo stesso tempo. Paul diventa, quindi, straniero in terra straniera, vittima del caso beffardo, coccolato e poi depredato da questi Signori della notte liberi, finalmente, dalla prigione di invisibilità costruita, intorno a loro, dai raggi solari. La donna, da perfetta "nessuna", si trasforma in furba, temibile e volubile cacciatrice; i piccoli bar, da tranquilli luoghi di ristoro diventano delle trappole mortali ed anche un piccolo e a accogliente appartamento, nelle mani sbagliate (o giuste, a secondo del punto di vista), diventa luogo di sfrenata e pericolosa cupidigia.

L'incubo per Paul "l'annoiato", comincia al calare del sole, non appena decide di dare un calcio alla sicura monotonia per immergersi nelle strade di una New York a lui sconosciuta. La lingua parlata da Paul, quella di tutti i giorni, in questa New York alternativa, è assolutamente incomprensibile: egli cercherà di spiegare cosa gli stia capitando, cercherà conforto nell'altrui comprensione, ma troverà solo diffidenza o finta compassione.

In fuga dalla triste quotidianità, alla ricerca solo di "un semplice appuntamento", verrà travolto dagli eventi, ottenendo molto di più di quello che chiedeva. Verrà messo faccia a faccia con le sue paure e ne uscirà sconfitto ma vincitore allo stesso tempo: umiliato, maltrattato, inseguito, lercio di gesso si ritroverà, all'alba, dinanzi al suo ufficio, pronto per cominciare un'altra giornata ma, forse, con una nuova forza e con uno spirito diverso.

Palma d'oro per la regia a Cannes, film allucinato e allucinante, dal ritmo frenetico, senza tregua. Il calvario dell'uomo medio, un percorso tortuoso nella lucida follia e un ritorno alla normalità che ha il valore di una rivincita.

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