Il film inizia con l'inquadratura del cofano di una macchina che viaggia nella notte nelle strade della periferia di New York... I tre "bravi ragazzi" che sono all'interno della macchina, due irlandesi e un italiano, Henry Hill, Jimmy Conway e Tommy, sentono dei rumori e accostano l'auto per vedere se hanno bucato. Henry apre il cofano dell'auto e compare un uomo insanguinato che si agita avvolto nella plastica. Jimmy e Tommy lo finiscono a coltellate e a revolverate. Henry chiude il cofano, come se niente fosse successo e dice: "Per quel che mi ricordi, ho sembre voluto fare il gangster"...
E da quest'inizio scioccante si riavvolge il nastro della storia di Henry Hill, interpretato dal bravissimo Ray Liotta, dai primi lavoretti che da ragazzino svolgeva per la mafia, all'incontro con Jimmy e Tommy, dal matrimonio con l'ebrea Karen fino all'omicidio da cui siamo partiti. Il nastro della storia si riavvolge ad un'incredibile velocità, merito del montaggio fantastico di Scorsese, che dopo lo schock iniziale ci porta all'interno del mondo mafioso, descrivendone con minuzia le regole, con un'analisi oggettiva e distaccata, che passa tramite la voce fuori campo di Henry Hill, affascinato da quel mondo che promette ricchezza e potere. I mafiosi di Quei bravi ragazzi sono degli ignoranti, rozzi, vuoti, l'unico loro interesse è quello dei soldi, Scorsese ci mostra villette, vestiti firmati, gioielli, macchine... la mafia è uno stato nello stato, è il sogno del capitalismo. Vediamo così come il ritratto di Scorsese sia realistico, ben lontano dall'epica del Padrino. Ma il tutto viene raccontato in modo classico, e nonostante l'inizio scioccante e molto pulp, tutti gli omicidi avvengono nel silenzio. "Quando i ragazzi decidono di farti fuori lo fanno in silenzio, non te ne accorgi nemmeno, sei morto e basta... e magari quello che ti deve ammazzare viene avanti con il sorriso, è uno che fino a pochi giorni fa era tuo amico..."dice Henry mentre si susseguono le esecuzioni, rapide, fredde, improvvise.
Ritorniamo così, sospinti dal gran ritmo di Scorsese (il film dura due ore, ma non ci si annoia mai!), all'omicidio da cui siamo partiti, e la seconda parte del film ci mostra la lenta decadenza dei "bravi ragazzi". Nonostante la precisione maniacale e paraonoica di Jimmy (interpretato da De Niro), per il quale il mestiere di mafioso è un mestiere come tutti gli altri, con le sue regole ferree da non sgarrare, l'impero criminale dei nostri, (che lavorano sotto le dipendenze del boss Pauli, il quale tira i manichini in modo placido e calmo) verrà messo in crisi dalla follia omicida dell'invasato e sanguinario Tommy (lo straordinario Joe Pesci, oscar come attore non protagonista), e della passione di Henry per cocaina e donne. Nel mondo mafioso diretto magistralmente e riscostruito perfettamente da Scorsese normalissime serate al bar, pranzi in famiglia, liti matrimoniali, scappatelle extramatrimoniali, si incrociano con omicidi, colpi, rapine, estorsioni, periodi in carcere, traffico di droga, collusione con il mondo "sano" e corruzione. Scorsese ci mostra tutto ciò con abile maestria, con grande naturalezza... Questo è un grande film, da vedere, non solo per gli amanti dei gangster movies...

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