Con questo album Marvin Gaye (1939-1984) si appresta nel 1971 a cambiare per sempre il corso della musica nera americana. Il nostro Marvin veniva da una lunga gavetta alla Motown, prima come batterista turnista (persino per quel pischello di Stevie Wonder che da ragazzino prodigio sapeva incantare più di lui) poi come semplice e puro interprete, sfornando classici dischi con una o due hit scritte da produttori navigati e con una manciata di canzoncine di riempimento definibili a malapena scarti. Per mancanza di spazio non mi dilungherò su questa prima parte di carriera, che comunque tra alti e bassi (una serie di grandi successi in coppia con Tammi Terrell sembra destinarlo a una godibile carriera finché la Terrell non morirà prematuramente) lo porterà sulla soglia della trentina con in tasca l’ultimo e più grande successo soul dell’epoca, “I Heard It To The Grapevine”(1969). Dopodiché con il progetto di "What’s Going On" arriva la svolta. Marvin Gaye decide di lasciarsi alle spalle il soul-pop da classifica e di creare il primo concept album afro-americano.

Un album su “Cosa sta accadendo” nell’epoca contemporanea, dalla guerra in Vietnam alla questione dell’ecologia, alterando celebrazioni della proprio sentimento religioso (“God Is My Friend”) a voli pindarici nell’inconscio, nella nostra immaginazione (“Flyin’High In The Friendly Sky”) consumandosi nella tensione tra impegno sociale e fuga nel mondo interiore (vedi il gran finale di “Inner City Blues“). Un album per la cui concezione convinse la Motown a farsi concedere pieno potere su ogni stadio di realizzazione. Ne esce una pietra miliare del soul, creativo e visionario, che sa degenerare dal funk al rock latineggiante (“Right On“), sperimentando, memore del passato dell’artista, magnifiche innovazioni vocali (vedi i tipi di cori) o ritmiche (i tipi di percussioni); destinato ovviamente ad essere ascoltato tutto d’un fiato (quasi tutti i brani scivolano l’uno nell’altro) e magari al buio e sotto uso di stupefacenti (come fece Marvin per il concepimento delle canzoni).
Un gioiello di neanche 40 minuti. E fresco come una rosa!

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