Qualche settimana prima avevo visto il manifesto del loro tour, molto affascinante, molto old-style, come piace a noi... Marydolls, Grunge, Brescia: su sfondo ametista vedo tre figure sbiadite.
Onestamente, provo sempre una certa diffidenza nei confronti dell'etichetta grunge, ma vabè, se il convento passa i Duff o gli Sconnessi, punk-non-so-che, Cosenza e dintorni, perché non i Marydolls?
È tardi quando iniziano a suonare. Sono assonnata, ho vaghi pensieri in testa, il Sublime e il Perturbante, i soliti discorsi sul Potere, le sconvolgenti rivelazioni, i sogni interrotti, qualche episodio ridicolo e una professoressa dark che mi parla di Coleridge.
Il gruppo precedente, i Bad Swan, nel finale ha cantato una canzone dal titolo "It's only rock 'n roll", presentando poi i Marydolls. Ed è tutto perfetto. Il canone Nirva-Verdeniano è codificato ormai, e i Marydolls lo dimostrano bene. E per questo, è necessario sospendere l'incredulità per capire che quello non è un punto debole. I Marydolls sono ligi al paradigma, ma si sa, la mimesi è alla base della creazione artistica, sin dai tempi di Omero. Seguire un canone non comporta necessariamente la mediocrità o la carenza di personalità. Del resto, in Italia siamo pieni di gruppi fondamentalmente grunge che si vergognano della loro formazione, mediocri eppure tanto incensati, maestri di strafalcioni e di sproloqui alla lunga imbarazzanti. Se i Marydolls copiano i Nirvana, almeno lo fanno per bene.
I discorsi sono sempre quelli: "mi sono perso/ mentre cercavo il senso/ dell'universo/ e forse ho già visto troppo"; "volevo fare un pezzo intelligente/ ma non mi viene niente"; "vivi forte/ vivi piano/ tanto non vai mai lontano", poi il ripiego sull'individualità, un'ottima ed emozionante cover di "School", e una "My Sharona" versione Cobain.
Tutto questo, impreziosito dalla voce del cantante e dall'umorismo del bassista, mi è sembrato molto suggestivo. E ancora una volta, so a chi dire grazie. Se il rinnovamento è necessario e vitale, è anche vero che bisogna imparare dal passato per costruire il futuro.
Il Sublime è il bello che suscita timore o commozione. Il Perturbante è il ricordo di ciò che è nascosto e passato e che riaffiora mettendo in crisi l'unità dell'Io.
Quello che ho ascoltato ieri, era solo rock 'n roll, e anche piuttosto datato. E già lo dicevano gli Stones, è solo rock 'n roll... ma mi piace.
P.S. non è vero che i lùmbard hanno le braccine corte! chiedetelo a Portland...!
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