Non ricordavo più dove si trovasse il circolo "Le Tits". Non ci andavo da un pezzo. A grandi linee ricordavo la zona ma non il luogo esatto. Ho parcheggiato la macchina lì vicino ed ho cominciato a girare, a vuoto. Poi sono entrato in un circolo UISP. Praticamente un piccolo bar. Al suo interno una piccola umanità divisa tra le carte di briscola, il tavolo da biliardo, i bicchieri di grappa. La mia apparizione è stata una piccola sorpresa in quel momento di quiete serale, ancora più di notare su un tavolino intatta la "Gazzetta dello Sport" di quel giorno. Eppure subito si sono prodigati per me, per l'attesa del viandante e mi hanno indicato la strada. Un'umanità disposta perfino ad accettare un immigrato, con il suo banchetto di cianfrusaglie vendute per sbancare il lunario della sopravvivenza. Rivedere Massimo Zamboni per me ha un duplice valore: in primo luogo musicale, in secondo luogo mi permette di ricomporre ed arricchire passato/presente. Zamboni impugna un diario, la chitarra acustica. Piccoli strumenti per grandi emozioni e grandi significati. E' l'occasione per porgli anche altre domande, per interpretare quei giorni a metà tra socialismo e barbarie.

E' IL SECONDO READING CHE REGALA AL PUBBLICO DI BRESCIA. QUESTO TIPO DI SPETTACOLO, COSI' DIVERSO DAL CLASSICO CONCERTO, LA PORTA AD ESPRIMERE SENSAZIONI E MESSAGGI DIVERSI OPPURE LA DIFFERENZA DI FORMA NON CAMBIA LA SOSTANZA, I CONCETTI CHE VUOLE FAR PASSARE?

La forma cambia la sostanza e molto. In occasioni come questa riesco ad essere a tu per tu con l'ascoltatore. Quando suono con un gruppo sul pubblico come entità collettiva mentre qui ho la possibilità di rivolgermi ad ognuno dei presenti, a guardarli in faccia uno per uno. Mi piace molto.

NEL PRECEDENTE READING SI ERA CONCENTRATO SU BERLINO, SULLA PASSIONE E L'ISTINTO LEGATE A QUEL VIAGGIO. OGGI HA CITATO TANTI LUOGHI, VICINI E LONTANI, TRA CUI LA MONGOLIA DI CUI AVEVA GIA' PARLATO IN PASSATO INSIEME ANCHE A GIOVANNI LINDO FERRETTI. COS'HA RAPPRESENTATO PER LEI LA MONGOLIA?

E' un luogo sempre simile a se stesso, l'inizio e la fine. Un cerchio che si chiude. In Mongolia puoi conoscere le origini del nostro mondo e le possibilità di sviluppo. E' stato un viaggio salvifico dove, partito da zero, sono riuscito a costruire pensieri nuovi.

SIAMO NEI GIORNI DI RICORDO DELLE FOIBE (l'intervista è del 10/02/2012 n.d.a.). LEI HA PARLATO DI MEMORIA, DI RICORDARE SEMPLICEMENTE. SENZA PRECONCETTI O SPECULAZIONI. RITORNANDO ALLE FOIBE SAREBBE DA ASSOCIARE ANCHE IL TENTATO ETNOCIDIO SERBO, COMMESSO DAI FASCISTI E DAGLI USTASCIA CROATI. COME PUO' ESSERE GIUDICATA NELL'AMBITO DELLA MEMORIA QUESTO MALCOSTUME ITALICO DI RICORDARE SOLO EVENTI IN CUI SIAMO STATI VITTIME E NON CARNEFICI? 

Ci sono tanti modi per guardare le cose: storico, politico, di convenienza ed umano. Quello che è stato e stato, non si può negare. Condividiamo il pianeta, dobbiamo trovare la forza di continuare, camminare avanti e riconoscere il dolore. Non esiste l'uomo astratto. In fondo sono uomini, esattamente come noi, che si sono trovati per caso dall'altra parte della barricata. Non mi posso neanche accontentare di un fatto, devo sapere chi sono state le persone. Soprattutto quelle care. Oggi ho raccontato di mio nonno, fascista, ucciso dai partigiani. E' facile lasciare la memoria a metà

IN UN DOCUMENTARIO SUI DISCIPLINATHA HA DICHIARATO CHE LA DISCIPLINA DELLA PROFEZIA E' NEL PROFETIZZARE IL PRESENTE, COGLIERE IN ESSO TUTTO QUELLO CHE AVVERRA'. E' POSSIBILE COMPIERE QUEST'ESERCIZIO IN UN'EPOCA DOVE NON E' RIMASTO PIU' NIENTE, DOVE SI ESALTA IL SOPRAVVIVERE E SI NEGANO I DIRITTI?

Hai ragione ma hai torto allo stesso tempo. La distanza dei diritti, tra l'averli e il non averli, si misura in millenni. Se non ci fossero i diritti non saremmo qui, non ci sarebbero neanche le altre persone che sono venute a vedermi. Qualcuno sarebbe schiavo di qualcun altro. I diritti siamo riusciti a conquistarli in migliaia di anni. Quando tu vieni da me per l'intervista hai voglia di contribuire. Dai una speranza. C'è una speranza anche in chi organizza queste serate, chi viene e s'addormenta. Chi non fa niente ha un problema ma è suo, è solamente legato alla sua condizione.

L'ANNO SCORSO HA PUBBLICATO, CON ANGELA BARALDI, UN DISCO PRESENTANDO IN UNA NUOVA VESTE BRAVI DI C.C.C.P. E C.S.I. QUESTA COLLABORAZIONE NE POTREBBE RICHIAMARE UN'ALTRA DEL SUO RECENTE PASSATO, QUELLA CON NADA. VORREI CHIEDERLE QUALI DIFFERENZE E QUALI ASSONANZE HA TROVATO NEL LAVORO E NEL CONOSCERE QUESTE DUE GRANDI DONNE ED ARTISTE?

In comune hanno la grinta, l'assonanza di essere consapevoli e senza paura. Non si accontentano mai e poi mi son trovato veramente bene, mi hanno trattato con grande affetto. Tuttavia sono molto diverse, non sono interscambiabili. Non posso fare con una cose che faccio con l'altra, e viceversa. Angela sul palco mostra una grande ironia. Nada è un vulcano instancabile, ha un'energia molto diversa da Angela.

Lo ringrazio ancora una volta e non per una canzone. Lo ringrazio perché, in occasione del precedente reading, promise che sarebbe tornato a Brescia. Con una chitarra in mano. E' stato di parola e non è poco di questi tempi. Alla fine di questo reading ha detto che tornerà, a fare un concerto vero e proprio. Stavolta però, e siamo già d'accordo, realizziamo un bel filmato. 

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