Dopo aver letto numerosissime recensioni su questo sito, ho deciso di cimentarmi anch'io nell'attività del recensire iniziando con uno dei cd che mi sta più a cuore: Yourself or someone like you dei Matchbox Twenty.
Prima di parlare dei brani dell'album mi sembra doveroso spendere qualche riga per introdurre questa band formatasi in Florida, a Orlando, nel 1995; famosa in USA ma sconosciuta ai più in Europa.Il leader del gruppo, singer e songwrighter, é quel Rob Thomas, famoso per aver scritto e cantato la celeberrima "Smooth" con Santana. Attorno a Rob vi sono Kyle Cook (chitarra classica), Adam Gaynor (chitarra elettrica), Paul Doucette (batteria), Brian Yale (basso).
Lo stile dei Matchbox è un Classic Rock tipicamente americano paragonabile a quello dei Goo goo Dolls, Counting Crows, Spin doctors; ma iniziamo a parlare del loro debut-album uscito a fine 1996.
Yourself or someone like you si apre con "Real world", sin dalla prima track possiamo intuire la formula di quest' album: un rock giocato su cambi di ritmo, interruzioni, intermittenze e interferenze; un brano gradevole, tra i più ritmati dell'album."Long day" prosegue sulla falsa riga di "Real world" con un ritmo dapprima lento, poi veloce, poi di nuovo veloce e così via condito da un suono "duro", immediato, diretto; fantastica la voce calda e rugosa (a tratti arrabbiatissima) di Rob Thomas. La terza traccia "3 A.M." è uno dei capolavori dell'album. La canzone parla della solitudine ed è dedicata alla madre di Rob; il brano si apre con la splendida alternanza tra la voce di Thomas e il riff di chitarra Cook per poi sfociare in un ritornello che rimane nella testa e nel cuore, una canzone molto melodica ma mai melensa. A "3 A.M." segue "Push" che esprime tutte le emozioni che si possono provare in una relazione amorosa un po' tormentata. Intensità e melodia in giusto rapporto."Girl like that"colpisce meno delle tracce precedenti ma il suo suono pulito e diretto e un finale in crescendo rivalutano il brano. Con "Back to good"il ritmo rallenta, gli strumenti si fanno più cauti in sottofondo alla voce di Rob, anch'essa più tranquilla e rilassata, e la mente e l'orecchio si rilassano. Bellissima. "Damn" è probabilmente la canzone più incolore del disco. Un gradevole riempitivo."Argue" ci presenta una versione più rockeggiante dei Matchbox Twenty, una di quelle canzoni che ti da la carica, e tanta. Il disco prosegue con un altro capolavoro: "Kody", la canzone con il testo più bello e toccante dell'album. Essa parla della morte di un bambino e dall'angoscia e della rassegnazione del suo fratello lo immagina seduto sul suo letto e gli parla. Splendida la prova vocale di Rob. Toccante."Busted" una canzone che parla del "mettersi nei casini" ci ripropone la versione "angry" con notevoli influenze grunge."Shame" è un brano molto orecchiabile e piacevole sin dal primo ascolto ma non molto comunicativo come invece è "Hang", il brano che chiude degnamente l'album: una ballata intima, struggente, coinvolgente.
Sono così giunto alla fine della mia prima fatica. Se vi piace il rock melodico dalle emozioni forti e il suono limpido e diretto degli strumenti vi raccomando quest'album.
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