Che dire di un cd permeato dai suoni caldi di un pianoforte vellutato, di un contrabbasso profondo e dalla voce melodiosamente terapeutica dell'olandese Mathilde, arpista e polistrumentista purtroppo poco osannata, nonostante sia di fama internazionale?

Sì, perché ascoltando questo lavoro è inevitabile il rilassamento di ogni muscolo e soprattutto della mente, dolcemente invasa da tanta delicatezza.

Già di per sé, l'idea di riproporre in chiave del tutto personale un'antologia dei brani più riusciti di un istrionico compositore quale Randy Newman funziona, ed alla grande, inoltre se l'interprete ha la carica e la professionalità di Mathilde, la sua sensualità e dolcezza, il risultato non può deluderci;  anzi, a mio avviso raggiunge il capolavoro.

I brani in questione (14 per l'esattezza) scelti per la scaletta sono qui riproposti con l'arrangiamento originariamente studiato per una serie di concerti per la televisione olandese (Amsterdam) ed i testi (inclusi all'interno del libretto) sono scritti nel modo in cui non sempre fedelmente li interpreta la Santing, talvolta infatti discostandosi dalla originale trascrizione di Randy Newman - a volte di proposito, a volte accidentalmente.

E' decisamente "musica d'altri tempi" quella di questo cd, proposta allora con eleganza e raffinatezza da una cantante che non ha nulla da invidiare all'interprete originale in quanto a personalità e malizia e che vede l'uscita tra l'altro in un periodo in cui questo genere di operazioni (tanto care alla schiera dei vari Bublè del caso) ancora non erano così di moda.

Ars gratia artis, l'amore per l'arte e per il bello, indubbiamente.

L'opera nel suo insieme è un connubio di delicatezza e divertissment in cui non mancano episodi di ilarità e virtuosismo vocale nonché pianistico ("Tickle Me" e "Lonely At The Top") così come momenti di vero struggimento e fortissima introspezione. La voce della Santing che apre con la bellissima "Dayton; Ohio - 1903" (un gioiello vero e proprio) è a tratti sussurrata, a volte urlata ("God's Song") in alcuni momenti ha la disperazione di una preghiera o la delicatezza di una promessa d'amore (la splendida "Marie" in chiusura). I testi sono spesso amari, tristi ("It's So Hard Living Without You") ed al contempo pungenti come solo Newman sapeva essere.

Un cd vivamente consigliato anche agli incontentabili che ha una sola enorme pecca: l'essere pressoché introvabile. Io lo sto tutt'ora e ancora e ancora e ancora tristemente cercando.......

Carico i commenti... con calma