Dalla deportazione degli acadiani al Covid19. Dalla fine del XVIII secolo ai nostri giorni. La musica, le canzoni, la storia. Un unico filo rosso che li unisce, fino a renderli un unicum inestricabile. Maurizio Gallo, speaker radiofonico di vecchia data nonché scrittore e curatore di siti web, racconta gli avvenimenti storici che hanno ispirato musicisti e autori di canzoni. Un racconto lungo 259 pagine, messo insieme all’interno di “I solchi della storia”, un interessante volume edito dall'editore milanese Volo Libero.

Una playlist divisa in ventitré capitoli, all’interno dei quali Gallo, con la scusa della musica, ne approfitta per parlare di storia. E viceversa. In entrambi i casi, con estrema passione e competenza. Gli avvenimenti trattati sono tanti e di diversa natura. E hanno avuto la capacità di mettere in moto connessioni inevitabili. I musicisti – che abbiano a che fare con una cultura di derivazione rock o meno – d’altra parte, sono sempre stati sul pezzo, rivelandosi, chi più chi meno, quasi sempre attenti alle evoluzioni della società, anche alle sue brutture. “I solchi della storia” parla, in gran parte, di avvenimenti tragici, di bombe, di guerre, di stragi. Chi ricorda il Vietnam e la mobilitazione contro la “sporca guerra” degli studenti pacifisti nordamericani? Un conflitto che è riuscito a dare la stura a decine di canzoni, persino ad alcune favorevoli alla belligeranza. Non solo Vietnam: ecco passare in rassegna i nativi americani, Auschwitz, la crisi di Cuba, piazza Fontana, l’11 settembre. Non mancano argomenti più leggeri o, comunque, non del tutto negativi, come la conquista della luna da parte dell’uomo, la ribellione di Rosa Parks, la caduta del muro di Berlino. In ogni caso, Gallo fornisce ai lettori, oltre che un’attenta ricostruzione storica, un elenco di canzoni con le quali interagire, da ascoltare come sottofondo, oppure al termine della lettura. Un viaggio stimolante, pieno di sorprese. Per dire: lo sapevate che “One Vision”, hit dei Queen, è stata scritta pensando a Martin Luther King? O che “Resta”, brano che apre l’album “17 Re” dei Litfiba, parla, sia pur in modo alquanto criptico, dell’esplosione della centrale nucleare di Chernobyl? Ma non sono che un paio di esempi. Basta immergersi tra le pagine del libro per scoprire altre piccole e grandi chicche.

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