Andavo alle superiori. E, un giorno, mi hanno regalato questo disco. Ovviamente era riversato su una musicassetta, perché i CD, molto probabilmente, si usavano ancora poco. La ricordo perfettamente ancora adesso: cassetta nera con etichetta gialla. E, come potrete capire dalla foto, è su etichetta Deutsche Grammophon, una delle più celebri etichette discografiche specializzate in musica classica e lirica, insieme alla EMI e alla RCA (ovvero Radio Corporation Of America), etichetta che però ha spaziato molto nei generi musicali, distinguendosi, però, soprattutto nella sua produzione di registrazioni in studio (e non) di diverse edizioni di opere liriche.
Come definire questo disco? Beh,..... è un autentico capolavoro, innanzitutto perché si ascoltano le esecuzioni di Maurizio Pollini, uno dei più importanti pianisti italiani (e, ai tempi, il mio pianista preferito); e poi perché qui abbiamo a che fare con sei brani cardine della letteratura pianistica, la cui tradizione è piuttosto antica. Anche se non ricordo l'ordine esatto di esecuzione, posso comunque parlare di ognuno dei brani che sono inclusi in questo recital straordinario. Il tutto inizia con l'integrale degli Scherzi. I musicisti, hanno dovuto attendere Chopin perché lo Scherzo ricevesse un trattamento musicale così importante. Bisogna tener presente lo Scherzo nasce come parte integrante di una Sonata per pianoforte. Chopin, pur inserendolo come tempo centrale delle sue ultime due Sonate per pianoforte (ovvero l'op. 35 e l'op. 58), ha voluto comunque decontestualizzare lo Scherzo, facendolo diventare un brano di struttura libera, esattamente come la Rapsodia, la Ballata (composizione tipica del periodo romantico), il Preludio e la Fantasia. Si inizia con lo Scherzo in Si minore op. 20. E già qui..... BAM!..... Si entra nel mondo di Chopin....... Questo brano è davvero incredibile....... è uno dei brani più 'aggressivi' del Maestro polacco. Bisogna chiudere gli occhi per poterlo capire bene....... e Pollini lo esegue come merita. Segue poi lo Scherzo in Si bemolle minore op. 31. Questo secondo, è forse lo Scherzo più bello di tutti. Un autentico gioiello. Qui, l'esecutore ha l'occasione di mostrare tutta la sua musicalità e la sua abilità nel far cantare lo strumento. Si arriva poi allo Scherzo in Do diesis minore op. 39, uno dei brani più impegnativi, soprattutto nella parte centrale. E infine, lo Scherzo in Mi maggiore op. 54, altro splendido gioiello della letteratura pianistica.
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