L'album "Astonave Max", di Max Pezzali, è il vero e proprio ritorno di Max con un album esclusivamente di inediti, poichè preceduto, due anni prima, da "Max 20", album contenente 5 inediti e svariate vecchie canzoni di Max e degli 883 cantate con vari cantanti protagonisti della scena musicale italiana, tra i quali Antonello Venditti ed Edoardo Bennato, e tre anni prima da una rifacitura dell'album di debutto degli 883, "Hanno ucciso l'uomo ragno", in questo caso ricantato con vari rapper. Insomma, l'ultimo album di inediti prima di "Astronave Max" uscì nel 2011, con la partecipazione di Max a Sanremo con il brano "Il mio secondo tempo".

Il primo singolo di questo tanto atteso album è stato "È venerdì", annunciato sei giorni prima su Facebook dal cantante stesso, con un gioco di immagini portato avanti fino al giorno dell'uscita. Credo che l'unico motivo per cui è stata scelta questa canzone come primo singolo è per l'idea, comunque bella, delle immagini su Facebook, anche perchè era fine Aprile, e solitamente in quel periodo si lanciano le canzone destinate a diventare tormentoni estivi, e Max a tutto questo ci ha abituato. Ed il titolo "È venerdì", che è anche la rpima traccia dell'album, faceva ben sperare che fosse proprio un tormentone estivo. Così non è. Con ciò non voglio dire che il pezzo è scarso, anzi... Credo sia assolutamente dignitoso ed integrabile tranquillamente in un album, una canzone nel classico stile pop in cui spesso Max si è rifugiato, orecchibile e ritornello che entra in testa. Ma il fatto che sia stato un flop è certificato anche dal fatto che poco più di un mese dopo, tre giorni prima dell'uscita dell'album, è stato pubblicato un secondo singolo, "Sopravviverai". La seconda traccia, "La prima in basso", è probabilmente tra i brani più apprezzati dai fan di Max, un brano che richiama i pezzi di Max nel periodo che va dallo scioglimento degli 883 all'album "Time out". Inoltre nel ritornello raggiunge un estensione vocale molto ampia, non comune nei suoi brani. Segue "Superstar", un pezo che richiama il periodo ancora precedente a quello citato prima: gli 883. Infatti oltre alla musica, anche il tema è ripreso da vecchi brani, tra cui "Sei un mito" e "La regina del celebrità". La quarta traccia, nonchè il secondo singolo, "Sopravviverai" è un bel pezzo, e la scelta di promuoverla come singolo la condivido, anche se credo che il tempo sia stato sbagliato, poichè come singolo estivo avrei scelto altro, per poi proporre questo bel pezzo magari in un altro momento, anche se si parla comunque di estate nella canzone. "I fiori nel deserto" se la combatte apertamente con "Ogni giorno una canzone" per il ruolo di successore de "L'universo tranne noi", che in molti aspettavano, e che pensandoci, nonostante questi due ultimi pezzi non siano per niente male, non esiste.

Segue "Col senno di poi", un pezzo che ci riporta negli anni 80', con sonorità di quell'epoca ed una melodia vecchio stampo, anche se tutto sommato orecchiabile e non fuori dai parametri a cui Max ci ha abituati. La settima traccia, "Niete di grave", è il terzo singolo estratto da "Astronave Max", e forse, secondo me, l'unico azzeccato per periodo e canzone. Il tema è molto bello, quello del "passaggio di testimone" tra generazioni, così come anche il video. Seguono due pezzi che, a mio parere, abbassano la media dell'album: "Generazioni", che tratta un tema ricorrente nei pezzi di Max, il confronto tra vecchie e nuove generazioni, e "L'astronave madre", brano che di fatto ispira il tema dell'intero disco. La canzone ha un ritornello tutto sommato orecchiabile, e le strofe ricordano vagamente lo stile che ha in alcuni pezzi Battiato. Ma qui la vera pecca è il tema: un centro commerciale. Quando si scrive un pezzo su un centro commerciale, non credo che si voglia comunicare qualcosa di rilevante. "Fallo tu" è un bel pezzo cantanto con Syria, e richiama il tema di "Non me la menare", primo brano in italiano èresentato dagli 883. Bella la trovata, durante il tour, di unirle in un'unica canzone.

"Come Bonnie e Clyde" è il vero sassolino nella scarpa di molti fan. Infatti sarebbe stato perfetto come singolo di lancio, nonchè come brano estivo: fresco, bel tema (sempre il solito, generazioni a confronto), e bella lascelta dell'autotune, che da' un ulteriore freschezza al pezzo. Ne è stato realizzato anche un video ufficiale, lanciato quell'estate stessa. Al pezzo mancava solo il fatto di essere un singolo. "Ogni giorno una canzone", già citata prima, ha un ospite che vasegnalato, Saturnino, poichè il suo basso rende il pezzo particolarmente bello, da' quel senso di novità in un lento di Max mai visto prima. Segue "Il treno", brano senza infamia e senza lode, che richiama il brano "La strada" di Max, contenuto in "Time out". L'ultimo brano è semplicemente la base musicale de "L'astronave madre".

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