Foresta norvegese; una normale casetta bianca, una ragazza comunissima, appoggiata allo stipite della porta, guarda qualcosa che avviene fuori campo: un giovane , smilzo, biondo e bianchissimo avanza verso il cameraman, gli occhi mezzi chiusi per il sole che gli batte in faccia, la maglia bianca nascosta da una giacchetta militare; fa un po' di facce, strabuzza gli occhi e sussurra qualcosa, poi entra nella casetta. Se non fosse che il tipo è Dead, cantante storico dei Mayhem e simbolo sfortunato di quella generazione di musicisti, non ci sarebbe molto di cui compiacersi. Però quello lì è lui, nell'unico documento video su cui riesci a mettere le mani dopo anni che ascolti bootleg scadenti, e te lo immagini mentre scuote la testa e la rialza per urlare "deathcrush!" al microfono.
E infatti durante l'oretta scarsa del documento, nei rari in cui è impegnato dietro il microfono, Dead è proprio come te lo immagini, come lo hai visto nelle fotografie tratte dai live tedeschi: urla e impreca durante le canzoni, si agita e si scuote durante i riff taglienti e i pattern di doppia cassa, introduce tutte le canzoni con frasi che farebbero ridere se pronunciate da altri - ma lui è entrato nella leggenda anche per quello - "Malleeeus Maaaleficaarum", "When it's cold, and when it's dark, the frezing moon"!
Poi però lo vedi come non te lo saresti aspettato: mentre gli altri suonano, lui nella penombra si agita, fa commenti ironici e si esibisce in balletti pacchiani così poco black metal da far scattare in piedi i Gorgoroth, così umani da capire perchè i Mayhem erano una spanna sopra la concorrenza. La compagnia non è da meno. Alle pareti scatole delle uova, una finestra dietro la batteria di Hellhammer bagna di luce i musicisti: la luce nordica così fioca e la qualità scarsa della ripresa generano però una coltre di oscurità intorno ai Mayhem, in un'atmosfera così poco satanica quanto emozionante. Tra una canzone e l'altra siparietti tra i musicisti e il pubblico di amici che li guarda: Euronymous si complimenta con Hellhammer mimando l'assurda prova dietro le pelli, Necrobutcher scherza sui divanetti e si illumina il volto con un accendino...
Si viene a creare così un'atmosfera di forte contrasto che genera nello spettatore sensazioni varie e complesse: da una parte l'ammirazione per il gruppo nella sua fase più popolare - Euronymous, maestoso, che suona guardando la chitarra, Hellhammer indiavolato alla batteria - dall'altra la possibilità di constatare che questi miti erano comunque ragazzi, con le loro stravaganze e i loro sberleffi... un'umanità che non è facile trovare nel booklet di "De mysteriis" o nei testi di "Deathcrush" e chi si fa gustare.
La qualità della registrazione non è buonissima (a metà tra lo scadente Live in Jessheim ed il grande Live in Leipzig) ma mette in risalto gli alti della batteria e permette di distinguere bene gli strumenti. I pezzi sono suonati in modo mostruoso, violenti e mostrano già il distacco avvenuto dalla prima fase compositiva, quella Death/Thrash.
Dare un voto sarebbe blasfemo (per gli amanti del genere) e inutile (per tutti quelli che sarebbero tentati di avvicinarsi al black attraverso questo DVD).
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