Quanto è bello essere brutti? Io, ascoltando quanto si divertono i Mclusky nel suonare la propria sbobba (musica che si può descrivere in qualsiasi modo ecceto attaverso l'uso della parola bella), direi parecchio.

Sostanzialmente la ricetta è questa: prendere il meglio dell'indie rock americano, ripassare tutto il repertorio di Stevuccio Albini mescolandolo con i Pixies più fusi e la sguaiatezza targata Nirvana. Fatto questo ancora non otteniamo un disco dei Mclusky, ma siamo vicini. Quello che manca è una bella dose di coglionaggine, ma di quelle grosse che non si vedeva da tempo.
I Mclusky sono i Monty Python dell'indie rock e fanno di tutto pur di non prendersi sul serio. Testi surreali che tamponano la demenza scopano con la musica prodotta dal trio, fatta di batteria bella pestata, basso in stile chitarra e chitarra in stile filastrocca.

My Pain And Sadness Is More Sad And Painful Than Yours è il primo della fugace trilogia e, pubblicato dalla Too Pure nel 2003, si scaglia forte nelle orecchie di chiunque l'ascolta. Alquanto grezzo, come mai più accadrà (eheheh... dopo saranno prodotti da Steve Albini), è il perfetto esempio di come deve suonare il punk-rock moderno... ovvero come non-punk-rock, come qualcosa di alieno e alienante, ma senza giri di parole, basi elettroniche ed altre trovate mirabolanti. Semplicemente come qualcosa di sincero e irriverente, tosto e sghembo.

Ora che vi state scaldando al pensiero di aver trovato il gruppo dei vostri sogni arriva la brutta notizia: si sono sciolti, ma i loro tre dischi sono una bomba, le loro parole sono una bomba e quando li si fà girare non si può non muovere il culo.
Quindi non temete, se siete una di quelle tristi persone che pensa che il rock sia finito, sia morto e cose così:

Fottetevi, avevete torto. Aprite le orecchie and Fuck This Band.

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