Il lento esasperante cerimoniale "Boris" apre il disco, loop di chitarra distorto si innesta sul tappeto sonoro mentre aritmicamente assistiamo alla celebrazione di potenza della batteria di Crover che assesta colpi da uomo delle caverne, proprio mentre collassi per i feedback e le distorsioni di un sabba a cui nessuno veramente avrebbe voluto partecipare... ecco entrare la voce inumana di King Buzzo, una voce che ti sembra provenga da chissa quale recondito cosmo, piena di dolore e frustrazione.

E' veramente cattivo. Lui almeno lo è.
Ma non te ne rendi conto prima di aver ascoltato l’introduzione di "Anaconda" con bassi introduttivi profondi da cimitero vivente prima dell’esplodere bastardo di una metafisica/mefitica onda sonora che ammazza anche l’ultima speranza di poter udire qualcosa di normale e umano all’interno delle spire di questo martoriato album... sono dei mostri, posseggono la tua mente, nulla ha più senso se non loro e la loro musica.

Ascoltarla provoca senso di ottenebrazione della mente, ma è inutile prima che te ne rendi conto schiaccerai di nuovo play e tutto ritornerà, come nei peggiori incubi di un serial killer… così che la tua anima si possa purificare e il sabba continuare, e godere della tua sofferenza... Lo Sludge. Tutto passa necessariamente da qui e deve pagare il suo debito nei confronti di questo disco...

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