Sospeso a metà, fra "Il tè nel deserto" e "Gattaca", e uscito in sordina, il film dipinge una storia d'amore impossibile, sullo sfondo paesaggistico estremamente evocativo: un collage tra Dubai, Shangai, Kuala Lampur; abbinati a interni austeri Londinesi.

E' un futuro low-key, (senza astronavi o affini) che richiama inevitabilmente alla mente quello immaginato da Aldous Huxley in "Brave new world", in cui la clonazione è all'ordine del giorno...Un universo dove la colpevolezza ha oltrepassato la superficie e raggiunto la radice, e dove emerge preponderante il rapporto di soffocante solitudine nei confronti della città, interrotto solo momentaneamente da sognanti, sensuali, scene d'amore, a lambire sui sensi dello spettatore. Interrotte ancora dalla discrepanza tra coloro che hanno, e quelli che NON hanno; confinati questi ultimi nell' "afuera": la periferia scintillante e polverosa che circonda la città: un contenitore per coloro che non possiedono le sufficienti qualità genetiche di chi abita la città (se ho capito bene la trama).

Il film condivide con la progenie di opere affini la presenza di autorità repressive; di cui William (Tim Robbins) fa parte, essendo incaricato di investigare su dei "Papeles" contraffatti; ma finendo invischiato in una relazione clandestina proprio con la persona li traffica sottobanco (Samantha Morton) sebbene con fini filantropici, e che dovrebbe riportare. A questo si aggiungono dei virus, dalle differenti funzionalità, quali quelle di leggere nella mente; ipnotizzare i colpevi dell'infrazione del codice che regola con quale partner è possibile avere una relazione affettiva, e quali no; o di cancellazione selettiva della memoria.

Anche un cameo da parte di Mick Jones, che canta in modo inesatto le strofe di una sua canzone.
Apparentemente molte persono sono riuscite a non apprezzare questo film, che a mio avviso invece è da collocarsi tra le migliori opere realizzate sul genere. Entrambi i protagonisti spiazzanti nella chimica che li lega, dovuta anche all'esperienza in ruoli affini. Direi molto interessante anche la colonna sonora perfettamente a tema (ovviamente non classica).

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