Dialogo captato in bus, stamattina, fra il professor Velluto (V) ed il signor Grigio (G).
V: ...ieri sera mi sono rivisto 'Blow Up' di Antonioni, uno dei nostri migliori cineasti, il poeta dell'incomunicabilità, il cantore dell'incapacità dell'individuo di decrittare il reale, di scomporre e ricomporre la realtà dando ad essa un senso compiuto, dell'impossibilità di tessere un autentico dialogo con il prossimo, con l'altro da sé.
G: ah, sì... anch'io ho visto una parte del film su Classic TV, ma mi sono stancato quasi subito, l'ho trovato pesante, non puoi sfiancare lo spettatore con immagini e narrazioni prive di senso, al cinema si chiede qualcosa d'altro, un po' di svago, una storia da raccontare. Non è che dopo dieci ore di lavoro io possa smazzarmi le teorie sull'incomunicabilità, ho solo la III media e non arrivo alle astrazioni di cotanti intellettuali del kaiser. Ho cambiato canale e mi sono visto il processo di Biscardi.
V: ...ma che kaiser e kaiser, dovresti avere maggior rispetto di un autore che il mondo ci invidia, uno degli ultimi grandi intellettuali italiani. Non capisci che in Antonioni ciò che conta è la forma della narrazione, il gioco di colori e musiche... che la trama è talmente esile da perdersi nelle suggestioni della visione. Guarda che 'Blow Up' ha costituito il modello di 2001 di Kubrick, di de Palma, di tutto il cinema di Dario Argento e di Profondo Rosso che piace anche a te, non è solo intellettualismo... è spiegare come l'uomo sia creatura incompleta, in balia delle proprie percezioni, della propria soggettività, quasi come un atomo nell'Universo...
G: sì sì, una brena (scoreggia n.d.r.) nello spazio... Ascolti un po', professor Velluto, sono stanco della presunzione di voi critici improvvisati; diciamoci la verità, di questo Antonioni parlano in tanti ma al cinema non se lo è mai filato nessuno; negli anni '60 qui in città gh'era solo western e peplum, film artigianali che incassavano una fracca de schei e facevano da volano per l'intera industria cinematografica, mantenendo gli intellettuali, i loro vizi e i loro flop. Guardi professore che non sono tanto ingenuo, l'unico bravo a quei tempi era il Gian Maria Volontè... che passava da Sergio Leone a Rosi e Petri facendo un cinema didascalico ma con messaggio... che messaggio abbiano in ‘sto Antonioni che mi dice solamente "non ci sono messaggi"?!?!? Che me ne frega del fotografo di 'Blow Up' che non capisce cosa ha visto in una fotografia...
V:.... Vabbè, rimani pure nelle tue opinioni. Se vedevi il film con pazienza, avresti capito come David Hemmings, il protagonista, crede di aver fotografato un omicidio, ma non arriva a scoprire il colpevole proprio perché la realtà è in conoscibile, e mille stimoli visivi, uditivi, chimici, sensuali ci distraggono ogni giorno dai nostri propositi, dai nostri fini... sembra quasi dirci che l'uomo è solo al mondo, che non c'è nemmeno un dio, e che ogni ricerca di significato è destinata a perdersi nella pluralità dei significanti. Ed al di là questo, se tu avessi avuto un po' di pazienza, nel film c'è una splendida descrizione della swingin' London di metà anni '60, si preconizza l'età psichedelica, la libertà dei giovani, ci sono addirittura gli Yardbirds con Jimmy Page che imitano gli Who e spaccano le chitarre ad un concerto...
G: sa professore, che a me di quegli anni sessanta non me ne importa un fico?!? All'epoca dovevo guadagnarmi la pagnotta, mantenere mamma vedova e tre fratelli alzandomi alle cinque di mattina, in Italia a quei tempi non si aveva di che mangiare, altro che psichedelia e boiate varie. Se proprio proprio un goto (bicchiere n.d.r.) di vino e via... al massimo mi buttavo in pista con Giuliano e i Notturni, Dino, i Kings di "Caffè Amaro", i Beatles manco sapevamo chi erano, e tanto cantavano in inglese, non si capiva nulla!
V: Altolà... non capivate nulla voi, io capivo già molto all'epoca, e poi tornando ad Antonioni...
G:senta un po' prof. Velluto... ma se Antonioni non aveva nulla da comunicare, cosa comunicava a fare?
Stoppo qui la trascrizione del dialogo. Da quel che ho capito, mentre il prof. Velluto è per un 5/5 e lode, il signor Grigio è per un 0/5 netto. Una volta tanto, sospeso fra queste due visioni della realtà, effettivamente incomunicabili, sospendo il giudizio.
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