Premessa: mi appresto a recensire soltanto la prima metà del film perchè all'intervallo ho deciso di abbandonare la sala per evitare di sprecare un ulteriore ora della mia vita.

Già quando all'entrata del cinema, buttando un'occhiata sulla locandina, ho visto "Rai Fiction" ho cominciato a presagire il peggio, ma alla fine preso da un insolita carica di speranzoso ottimismo mi son detto: "vabbò, mica bisogna avere sempre sti pregiudizi, per la legge dei grandi numeri ogni tanto faranno pure anche loro qualcosa di buono!". Ebbene così non è stato, anzi.

In teoria il film dovrebbe ispirarsi all'ononimo e controverso libro di Giampaolo Pansa, che nel suo saggio storico tratta dei misfatti compiuti da alcune frange del movimento partigiano, elencando crimini ed esecuzioni avvenute a liberazione già avvenuta, in particolare per ciò che riguarda il cosiddetto "Triangolo della morte". Molto contestato da parte della sinistra italiana il libro ha avuto il coraggio di riesaminare ciò che molti ritengono ancora un mito intoccabile, quello della resistenza, mettendo in luce che anche questo movimento, come è d'altronde inevitabile quando si ha a che fare con gli esseri umani, è dotato di un proprio lato oscuro fatto di omicidi a scopo puramente politico, vendette e spirito di rivalsa. Questo naturalmente senza voler minimamente sminuire ne giustificare i crimini della parte opposta (ormai noti a tutti), ne condannare il movimento partigiano in toto, cosa che però non sembra essere stata recepita da un discreto numero di persone che hanno accusato il libro di revisionismo se non addirittura di inneggio al fascismo e altre amenità simili.

Ma veniamo al film, sempre che di film si possa parlare, a livello di qualità e profondità siamo ai livelli di una qualsiasi delle inutili fiction che si possono trovare sulla tv nostrana: dialoghi imbarazzanti che sembrano scritti da un bambino, frasi che vorrebbero essere a effetto ma riescono solo a far pena, attori che non sanno recitare, regia mediocre e quant'altro. E tutto questo lo si intuisce già dai primi 5 minuti di film, potrete immaginarvi quindi con che spirito mi son trovato ad affrontare i 45 minuti successivi, complice anche una sala con livelli d'umidità ed afa degni di una serra tropicale che non ha certo contribuito a migliorare il mio umore. Comunque man mano che la storia procedeva ci si rende conto come il tema principale del libro non venga minimamente accennato, il film si basa sul solito dualismo bene/male da cartone animato con i tedeschi che si divertono a sparare ai bambini e uccidere tutto ciò che si muove e non è ariano. E visto che tutti sanno che l'aspetto estetico riflette anche le proprie qualità morali i partigiani sono tutti piacenti mentre quando vediamo un ufficiale del SS si può subito notare la sua non avvenenza, si sbrodola anche tutto mentre mangia, di certo si tratta di un cattivo coi controfiocchi!

Comunque i secondi grazie al cielo, anche se moooooooolto lentamente (manco alle lezioni di latino si trascinavano in questo modo!), passano e dopo quella che pare un eternità vedo apparire la scritta "intervallo". A sto punto sono indeciso sul da farsi, alla fine i soldi ormai son spesi e non avendo nient'altro in programma per la serata potrei anche resistere ancora un po' fino alla fine, sperando in una anche minima, per quanto improbabile, impennata di qualità (anche perchè fare di peggio di quanto c'era stato finora era praticamente impossibile). Ma poi è bastata una rapida occhiata sulla guida dei film: alla vista di durata=126 minuti sono arrivato alla conclusione di non poter sopportare un'ulteriore ora di agonia senza mettere a serio repentaglio la mia sanità mentale e ho deciso di levare le tende ponendo così fine al mio calvario.

Non mi era mai capitato fino ad ora di uscire a metà film ma stavolta non riesco veramente a trovare un solo aspetto da salvare, per quel che mi riguarda fallimento su tutta la linea: evitatelo come la peste!

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