Ce l’avevano menata con la registrazione in presa diretta a Berlino (città a cui quanto pare sono legati già da tempo) negli storici studi della Rundfunk, celebre radio pubblica della Repubblica Federale Tedesca a cura di Gordon a lavoro nell’esordio degli Strokes tra gli altri. Un disco fatto di microfoni fuori posto, senza ritocchi e senza rete di sicurezza e fondotinta a detta loro.

Avendo apprezzato le precedenti puntate ministriche (“I soldi sono finiti” su tutti), credo di essere la persona giusta per parlare di “Cultura Generale” senza sospetti di pregiudizi o puzza sotto il naso.

Tanto basta per dirmi che “Cultura generale” è una cagata gigantesca, un pacco nemmeno poi tanto inatteso a dire il vero visti i flirt con il bel canto passati, ma si trattava di ben altre donne. Un cut and paste del livello medio e scadente di quello che passa oggi il convento delle radio mainstream italiane.

In tutto questo fetore ha del miracoloso trovare un mezzo gioiellino nel piano della title-track persino commovente nel lavoro di compendio retrò del Battisti di annata. Ma la rabbia dopo questi 2”20 se possibile aumenta e apre un burrone con il passato. Passi “Macchine sportive” che servirà a vendere i biglietti e far felici i fan oltranzisti ai concerti per un pogo radical chic.

Che poi che siano messi a fare un certo tipo di proposta più incline al pop, non ci troverei nemmeno niente di male se questa fosse corredata da tracce come quella citata prima e non l’incrocio tra il Ligabue in chiave brianzola e degli Zero Assoluto a caso indice di una cultura generale fatta di giornaletti trash e metriche buone per il carnet di stati su Facebook e Twitter.

L’armadio è pieno di tarli, scricchiolante, aprendolo troviamo le giacche rosse una volta splendenti e fresche di bucato, oggi intrise di polvere con al suo interno solo tre scheletri in parziale stato di decomposizione.

Berlino da brividi horror.

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