L'energumeno partenopeo nomato Zion, detto anche il Genny Savastano di Debaser, con un babà a forma di pistola, mentre suona il mandolino 'n' coppa o' Vesuvio, mi sta minacciando da giorni perché vuole che scriva del suo primo amore gay, cioè il Gabibbo. Lo accontento, anche se pare che vogliano che scriva di lui anche altri ameni individui debaseriani: i due briganti sardi Puddu e Malloreddus, alias Stanlio e Iside (quest'ultimo ha preso in ostaggio in un nuraghe alle falde del Gennargentu il povero Faust'o) e il mio concittadino Confaloni, detto anche il Vallazansca della Bovisa. Accontento tutti (compreso Withor, che ha appena rimosso il santino di Edoardo Bennato dall'automobile e l'ha sostituito con quello del fratello Eugenio; DannyRose che, pare, sia stata avvistata ad un concerto di Ligabue in prima fila mentre tentava di denudarsi in mezzo alla folla; e il Bot, che ha trovato affetto e felicità tra le braccia di G, pronto ad addormentarlo con uno stridulo jodel; senza dimenticare altri, gabibbiani doc, come Fabriguitar, o Pier Paolo Farina 00, nonchè il leggendario Cofas, detto anche il Nosferatu del Dark Web, e MacMaranza, Mr.Anni '80 detto anche "Dame 'n' ombra de vin").
Dicevo, il Gabibbo. Allora, intanto diciamo subito che il Gabibbo è un terrone. Ma come, direte voi, è ligure. Ma non sapete proprio niente? Disgraziati. Il Ricci Antonio, nato ad Albenga, paesino della costa ligure a una trentina di km da Sanremo (dove il recensore ha posteggiato le sue chiappe per 17 lunghe estati), oltre all'omonima Piana e al piccolo scalo aereo di Villanova d'Albenga (frazione dove nacque Paolo Villaggio), vede anche nascere il suddetto Ricci, l'inventore di "Striscia la Notizia" e altri cult vari, e s'ispira per la figura del Gabibbo a un pupazzo di un noto college americano di cui non ce ne fotte una ceppa. Ma, cosa più interessante, il nome, ecco da dove deriva Gabibbo? Viene da "Habib", parola araba che significa "Amato", ma che i genovesi utilizzavano, molti decenni fa, per indicare coloro che non vivevano in Liguria, che venivano da fuori (in particolare gli scaricatori del porto di Massaua) ed è, a tutti gli effetti, l'antesignano del termine "terrone". Quindi, se vi danno dei terroni offendettevi, ma se vi danno dei Gabibbi è ancora peggio. Copio da Wikipedia, e che il friuliano MacMaranza ci dia conferma:
"Il termine nasce dopo la metà del 1800, quando l'armatore genovese Raffaele Rubattino acquistò per 15000 talleri la Baia di Assab in Eritrea (1869) e vi pose la base dei suoi commerci nel Mar Rosso. "Cabibbo" o "cabibo" è similmente usato nei dialetti giuliani (triestino, bisiaco), e veneziano, nei quali la parola "terrone" è invece rimasta virtualmente sconosciuta fino alla sua diffusione televisiva (cfr. dizionari del dialetto triestino e bisiaco): anche qui è stata la vocazione marinara dei triestini a veicolare il termine"
Il Gabibbo s'esprime in ligure: Besugo (cioè, minchione), Belandi, abbesugato e via dicendo. Essendo noto in Tv a inizio anni '90 si pensò bene di farlo diventare un cantante, che in confronto a Gigi D'Alessio pare Mozart. Ecco dunque vederlo impegnato in una serie di canzoni che segneranno l'immaginario collettivo di noi pischelli degli anni '90 e inizio anni 2000. Alcune cose non le dimenticherò mai, e se voi le avete dimenticate siete dei Gabibbi.
Il primo squillo di tromba fu nel 1990 e fu "Ti spacco la faccia". Oh, ragazzi, vendette un botto e fu l'undicesimo singolo più venduto dell'anno in Italia. Il perchè, il come mai, il per quando, il perchè ohibò, è presto detto. Codeste canzoncine venivano poi remixate in versione discoteca e, soprattutto in estate, venivano sparate a manetta in ogni località turistica marittima del Belpaese (e sapessi che bello). Praticamente nel 1990, che c'erano anche dei juke-box sparsì qua e là, ti potevi ascoltare, alternativamente, "Vattene amore" e "Ti spacco la faccia" (il primo che rimpiange i tempi passati gliela spacco veramente la faccia). La canzone era una roba allucinatoria, da flash lisergico, in cui il nostro se la pigliava con quelli che si fingevano ricchi (o lo erano davvero) e solevano ostentare le loro ricchezze, praticamente gli influencer di oggi, ma non lo sapevamo. Ecco, ne trovassi uno di questi influencer gli spaccherai volentieri la faccia. Leggete, scettici:
Ti sei fatto un lifting col leasing
Ti inciucchi di saune
C'hai la mutanda firmata
Mi sei simpatico
C'hai venti carte di credito
E stai riattando un rustico
Mea, mi sei simpatico…
Ti spacco la faccia!
Sei una bella top model
Hai il fuoristrada in città
C'hai l'antenna parabolica
Mi sei simpatica
C'hai il telefono portatile
Ti sciroppi le tisane e mi baci via fax
Mea, sei simpatica...
Ti spacco la faccia!
Poi c'era "My name is Gabibbo", in cui il Gabibbo si faceva bello con le donne fingendosi playboy, e s'incazzava con chi lo chiamava pupazzo ("Pupazzo io? Pupazzo tu"). Oh, va detto che il Gabibbo non era solo. (Ah, ma allora non sapete proprio niente, vi devo proprio spiegare tutto). Allora, il Gabibbo è sposato, esiste infatti una Gabibba (comparsa in qualche puntata di "Paperissima" trent'anni fa) e ha pure dei figli, i Gabibbini. Vabbè, vi lascio il link del miglior Youtube italiano, cioè Yotobi, il quale vi spiega tutto: https://www.youtube.com/watch?v=js8PV9FtvqU
Le hit del Gabibbo sono un'infinità, adesso, onestamente volete che ve le racconti tutte. Oltretutto pare che il Boss Zion sia sceso dal Vesuvio, se ne stia fregando del Gabibbo (e forse mi chiederà una recensione sul corvo Rockfeller, che pure lui ha inciso dischi) e io mi sto stancando. Andatevele ad ascoltare voi, però quanti ricordi. Cioè il Gabibbo è stato un filosofo, ha colto le mode del momento. Per dire. nel 1996 impazza la d'alemiana "Fu Fu Dance", e lui ci fa una canzone, poi canticchia una mostruosa hit sulla pattumiera (la rumenta, detto in genovese doc) e, alla faccia del vetusto ed inutile Eraclito, ci espone senza troppi giri di parole il suo Panta Rei:
"Tutto viene e tutto va nella rumenta", e voi state ancora lì a studiare filosofia?
La voce del Gabibbo non è mai stata una sola, purtroppo alcuni ci hanno salutato e oggi la porta avanti, con tenacia, Lorenzo Beccati. Il Gabibbo però, ormai, è solo un modo di dire, non ha più quella valenza televisiva che aveva fino a vent'anni fa, molti giovincelli di oggi nemmeno lo conoscono. Poi lui non fa nemmeno più l'inviato (a "Striscia la Notizia", anni fa, c'era la rubrica "Dillo al Gabibbo", se avevi problemi di ogni tipo lui interveniva e li risolveva), però potrebbe essere ancora utile. In un mondo in cui regnano terrore e guerre, perchè non insignire il Gabibbo della prestigiosa carica di Ministro degli Esteri, al posto di quel bietolone di Tajani. Ve lo vedete, lo mandiamo in giro a mediare con Netanyahu e Putin.
"La finisci di sterminare gente a Gaza?"; "No"; "Mea, ti spacco la faccia"
"La smetti di bombardare l'Ucraina?"; "No"; "Belandi, besugo d'un besugo, ti spacco la faccia"
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