Wow, qui si fa sul serio, ragazzi: la musica comincia subito corposa e swingante; con ‘robusta’ classe e romanticismo allo stesso tempo: dal primo all’ultimo brano.
Moncef è un pianista svizzero francofono non vedente, che ovviamente trova il suo massimo sfogo espressivo sulla tastiera. Egli è dotato di un notevolissimo senso dello swing, ‘cosa’ inesplicabile a parole o con formule matematiche, e proviene direttamente dalla scuola pianistica classica europea, con richiami palesi al modus di Petrucciani e Martial Solal.
Dalla scarne note trovate in rete vediamo che egli ha avuto una vita musicale e personale intensa: nato in Tunisia e non vedente dalla nascita, viene adottato da una famiglia svizzera francofona e dedica la sua vita alla musica dall’età di sei anni, per iniziare professionalmente col suo trio a venti. Nel disco in questione troviamo Scott Colley al contrabbasso, Bill Stewart alla batteria, Michael Brecker al sax in tre pezzi (2, 6, 8) mentre nel nel pezzo finale addirittura Dee Dee Bridgewater alla voce (e Frederic Folmer al basso assieme a Thierry Hochstatter alla batteria).
Siamo in territorio jazz classico, con molta originalità e voglia di offrire buona (ottima) musica entro i canoni stabiliti. Pezzi lunghi, composizioni sofisticate e calore costituiscono la cifra stilistica del nostro.
1) ‘Out of the blue’ rispecchia il titolo e la musica esce fuori prepotente così: dal nulla, direttamente da questo trio pieno di energia, dalle casse del vostro stereo. Mettete dei mattoni pesanti sulle casse.
2) ‘Aqua’, la title track, è più introspettiva e Moncef, autore di tutti i brani tranne i tre standards, mostra una vena compositiva sicuramente non convenzionale, pur presentando musica godibilissima. Qui Brecker tira la prima delle tre graffiate con gran concentrazione, peraltro assolutamente richiesta dallo sviluppo complesso del brano.
3) ‘Sliding Shadows’ inizia con una intro di percussioni e basso che man mano lasciano il posto a note-carillon pizzicate del piano, per poi portarvi al centro dello sviluppo di un pezzo dalla notevole caratura.
4) ‘Times Square circle’ è un pezzo veloce, ritmato e pieno di invenzioni estemporanee per una padronanza piena del mezzo espressivo. Titolo evocativo della vita metropolitana e molto swing a condire.
5) ‘Summertime’ beneficia di un arrangiamento insolito ma moderno. Necessario per rendere in qualche modo appetibile un brano trito e ritrito. Leggere alterazioni della ‘forma’ classica del brano e molta improvvisazione in mezzo alle (poche) ripetizioni del tema.
6) ‘Lovely Vij’ offre ancora un tappeto di stelle sonore per la vostra serata, offrendo un duo di soli piano e sax, ispirato, romantico e denso al tempo stesso.
7) ‘Moment’s notice’ qui dopo una introduzione personalissima, si dipana il trio in velocità e precisione estreme. Dialogo serrato tra i tre.
8) ‘Mix of Keys’ è oggettivamente un brano difficilino da eseguire e nelle note di cover Moncef scherzando si scusa per i suoi pezzi un po’ … ‘particolari’ e promette per la prossima volta partiture più ‘ leggere’ !!! Ottima prova di tutto il gruppo e Brecker ‘monstre as usual’
9) ‘Moncef’s mood’ è il brano più sentimentale e forse evansiano del disco. Per ciò che riguarda le scale ed il fraseggio, Genoud si piazza, in un ideale range di personalità pianistica, esattamente a metà tra Keith Jarrett e Bill Evans: ora senti delle cose che ti richiamano l’uno, ora l’altro; pur sempre con una forma-involucro esterna che ricorda i due francesi di cui sopra (Petrucciani e Solal), per ciò che riguarda il modo in cui egli raccorda i vari pezzi che costituiscono i brani (turnarounds, intro, code e digressioni).
10) ‘Lush life’ è il vero ‘icing on the cake’: se sino ad ora ci si eri goduti ‘ sto bel disco, adesso ci si trova a desiderare fortemente un intero lavoro, dove sia Moncef che Dee Dee possano esprimersi con piena e compiuta alchimia. Interpreti stupendi: animale da palcoscenico integrato ed imprescindibile lei, solido inventivo genio pianistico lui, interpreti di uno standard tra i più belli della storia del jazz.
Stop: non diciamo altro e lasciamo il giusto appetito!
P.S.: Nel link fornito più sopra, in basso è possibile ascoltare due estratti in MP3 di Moncef Genoud. In appresso il link alle pagine francese e Usa di Amazon dove trovare i dischi dell’artista, in caso estremo.
Carico i commenti... con calma