La celebrità a volte percorre strade impreviste.
Montague Rhodes James, nato nel 1862 a pochi chilometri da Canterbury, fu un brillante accademico del college di Eton, traduttore delle opere di Andersen, esperto catalogatore di manoscritti medievali, insegnante di teologia e quant'altro.
Una perfetta figura di gentiluomo britannico con un altrettanto britannico hobby: scrivere storie di fantasmi e raccontarle ai suoi amici a Natale.
Probabilmente se la riderebbe di gusto a scoprire che questo è il solo motivo per cui il suo nome è noto tuttora, seppure in una piccola cerchia di appassionati, solo per questa passione che per lui era, presumibilmente, niente più di uno sfizio.
A distanza di più di un secolo i suoi racconti restano tra i più originali e paurosi mai pubblicati, e ritengo che valga la pena segnalarne l'opera, specie ora che il Natale s'avvicina.
M.R. James, infatti, si allontanò dallo stile "classico" dei racconti di fantasmi anglosassoni, a base di evanescenti creature e tombe scoperchiate, e segnò con la sua opera un deciso stacco dai luoghi comuni della letteratura gotica. Niente scienziati alle prese con creature composte da cadaveri, niente vampiri esangui, niente catene cigolanti in manieri diroccati. L'armamentario del "Castello d'Otranto" di Walpole, di Mary Shelley e Polidori è lontanissimo.
Montague Rhodes James è il trait-d'union tra la tradizione del romanzo gotico e la rivoluzione copernicana operata in seguito, in America, da Poe e Lovecraft: non a caso, l'ombroso bardo del Massachussets fu suo grande ammiratore. Nei suoi racconti, si parte da contesti classici (abbazie in rovina, leggende di fantasmi) per arrivare in territori decisamente più anomali.
Le creature evocate da James in racconti come "Casa di bambola", "Il frassino" o "Il conte Magnus" sono agglomerati di ragni mostruosi, case di bambola che risucchiano ignari acquirenti, stanze d'albergo che cambiano dimensione, creature fatte di sola bocca e peli nascoste sotto il cuscino e altre paurose amenità.
Basti sapere che l'opera del vecchio Montague è stata saccheggiata a più riprese da sceneggiatori e fumettisti: buoni ultimi gli sceneggiatori della testata a fumetti "Dampyr" della Bonelli, con risultati tra l'altro molto efficaci (e, per fortuna, citando sempre la fonte).
In contrasto con le sue idee visionarie e con una fantasia estremamente moderna, l'accademico di Eton utilizzò uno stile di scrittura dei più tradizionali: i suoi protagonisti sono timidi docenti, riservati ricercatori, turisti dall'aplomb impeccabile. Le vicende sono narrate con understatement, sobrietà e sottile umorismo. Si dipanano rapidamente, con tempi narrativi perfetti come si conviene a racconti costruiti per essere letti in gruppo davanti a un caminetto mentre fuori il maltempo infuria e il vento urla come il grido di una Banshee.
Il lettore di oggi troverà forse lo stile di questo autore un tantino datato, ma io (che sono datata inside) trovo semplicemente delizioso l'immergermi nella lettura di questi piccoli racconti profondamente inquietanti che mi hanno già fatto svegliare in piena notte un paio di volte, tremante per un qualche innocuo rumore proveniente dalla stanza accanto.
Mi si permetta quindi di concludere con un paio di
Consigli per la perfetta fruizione dell'opera
1. Aspettare una notte di neve, vento e/o pioggia.
2. Preparare una tisana o un tè aromatico prettamente natalizio, con chiodi di garofano e cannella (la cannella è fondamentale). In alternativa, va benissimo anche un vin brulè o un caffè lungo corretto con liquore al ginepro. Collocare la sostanza prescelta a portata di mano.
3. Inserire nel lettore Cd una melodia non troppo invasiva e adatta al contesto. Io mi sono trovata benissimo con Loreena McKennitt.
4. Predisporsi sulla poltrona preferita, con una coperta di lana sulle ginocchia. Abbassare le luci, concentrando l'illuminazione sul libro. Accendere un camino, se disponibile, o qualche candela che crei lunghe, fluttuanti e sinistre ombre intorno a noi.
5. Assicurarsi che tutti gli altri abitanti della casa siano addormentati, che la tv e il cellulare siano spenti, che nessuno sia in grado di rompere l'incanto almeno per un paio d'ore.
6. Decidere, con serena e ben disposta convinzione, che è bellissimo aver paura.
7. Apprestarsi ad aver paura, aprendo tutti i pori della vostra mente.
Buon Natale a tutti.
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